02 Novembre 2023 Fonte: Repubblica Autore: Giuseppe Scarpa
ACOS, QUALE FINE È STATA DECISA?
ROMA CAPITALE
ROMA METROPOLI
EFFICIENZA D’INDAGINE E VALUTAZIONE IN CASTIGO: PERCHE’ MAI?
DISARTICOLARE, CHIUDERE I BATTENTI E LICENZIARE E NON ASSUMERE: PERCHE’ MAI?
COSTI BENEFICI. L’agenzia comunale di controllo sulla qualità e quantità dei servizi forniti dalle aziende di Roma Capitale, dopo alcuni anni di efficienza operativa raggiunti e mantenuti grazie al prodigarsi lungimirante e ininterrotto del precedente presidente ‘monocratico, Dr. Carlo Sgandurra, sembra che sia stata inghiottita da qualche buco nero.
La cosa risulta molto strana, giacché l’agenzia costituiva e può tornare a costituire sia per il sindaco e la giunta sia per il consiglio di Roma Capitale sia per la cittadinanza sia per le aziende del terziario e di molti ambiti delle attività produttive e dei servizi, per gli altri comuni e regioni e gli istituti di ricerca un punto di riferimento sicuramente interessante di cui potere fruire delle ricerche e valutazioni prodotte. E punto di riferimento anche importante con cui potersi confrontare e affinare ulteriori metodologie e indagini sul campo. – L’EUROPA DELLA LIBERTÀ
Repubblica
L’AGENZIA DEL COMUNE
Acos, si dimette la presidente Elisa D’Alterio: in bilico 10 dipendenti in attesa di assunzione
di Giuseppe Scarpa
Acos, si dimette la presidente Elisa D’Alterio: in bilico 10 dipendenti in attesa di assunzione
L’agenzia del Comune che controlla la qualità dei servizi ai romani va in tilt: critiche alla gestione del Campidoglio dem da parte di 5S, Fratelli d’Italia e Azione.
Si è dimessa Elisa D’Alterio, al vertice di Acos, l’agenzia che si occupa del controllo e della qualità dei servizi pubblici locali. In meno di un anno, accusano le opposizioni, l’ormai ex presidente D’Alterio ha messo l’agenzia in ginocchio, ha ostacolato l’assunzione a tempo indeterminato di 10 dipendenti che avevano vinto, nel settembre del 2022, regolarmente un concorso pubblico. Insomma, le viene contestato di aver lasciato un’agenzia in macerie.
È questa, in estrema sintesi, la critica politica che si registra in Campidoglio dalle opposizioni, pochi minuti dopo la notizia delle sue dimissioni: “D’Alterio, che era in carica soltanto dallo scorso 2 dicembre 2022 è riuscita, in quest’annetto scarso di presidenza, a smantellare l’Agenzia, interrompere i controlli di qualità erogata sui servizi e mandare a casa il personale”, sottolineano i consiglieri capitolini del Movimento 5 Stelle Daniele Diaco e Linda Meleo.
Critici anche gli esponenti di Fratelli D’Italia: “Sono mesi che chiediamo chiarimenti sia tramite interrogazioni, sia in commissione, sul futuro di Acos e dei lavoratori che attendono si essere assunti, senza avere però da parte dell’amministrazione una risposta concreta”, spiega la consigliera di Fratelli d’Italia Mariacristina Masi. “Sembra infatti che si intenda rinunciare ai preziosi servizi svolti dall’agenzia, senza però avere idee chiare su come procedere”, aggiunge Masi che, sulle dimissioni, ha già presentato alla presidente d’Aula Svetlana Celli una richiesta di chiarimenti.
Anche Francesco Carpano consigliere di Azione critica la gestione D’Alterio: “Bisogna fare tutto il possibile per tutelare il personale dell’Agenzia altamente specializzato. Al momento Acos ha anche cessato di svolgere i monitoraggi sul campo. È il momento di prendere decisioni giuste e coraggiose anche nei confronti di coloro che sono vincitori delle procedure concorsuali, senza ricorrere a compromessi che prevedano la dispersione della professionalità di chi sarebbe stato stabilizzato. Auspico che da oggi sia possibile restituire all’Agenzia il lustro e l’autorevolezza che merita”.
“Nella situazione in cui versa adesso Acos, auspichiamo che questa maggioranza riesca quanto prima a trovare soluzioni sia per tutelare il livello occupazionale dei dipendenti sia per la ripresa dei controlli”, aggiungono i grillini Meleo e Diaco che promettono di voler “monitorare con attenzione la situazione”.
Interpellata da Repubblica, la vicesindaca Silvia Scozzese spiega di “non sapere niente della vicenda” che riguarda Acos. Ma il tema della sua operatività – e quindi del monitoraggio dei servizi pubblici offerti dal Campidoglio ai romani – resta centrale. L’amministrazione Gualtieri dovrà sciogliere la riserva sui dieci vincitori del concorso che Acos, guidata da D’Alterio, non ha mai integrato effettivamente nel suo organico. Un aspetto non di poco conto.
I vincitori del concorso di un’agenzia pubblica – dopo che gli era stata promessa l’assunzione riparatoria nelle partecipate che adesso si è bloccata – sperano di poter finalmente essere reintegrati da Acos. Anche perché il personale dell’agenzia non è stato sostituito, in questi mesi, con i profili altamente specializzati che erano stati messi a bando.
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