24 Novembre 2023 Fonti: Mimesis, Jouvence, IBS, Libreria Universitaria, Mondadoristore
lI coraggio di ristampare MACCHIORO
Due dittature culturali oltre i limiti del fanatismo lungamente imposte e ancora parzialmente perduranti: quella di Palmiro Togliatti e quella del suo adepto politico-culturale, Ernesto De Martino, hanno inciso pesantemente nella crescita del panorama della cultura italiana in campi di primissimo piano, quali la storia delle religioni e delle civiltà antiche e orientali, l’etno-antropologia, la psicologia analitica, ponendola ai margini del grande sviluppo intellettuale e civile delle maggiori Nazioni, in uno con la recente nicchia della psicologia storica. Questa ‘dittature irrazionali contro l’irrazionale‘ hanno prodotto un disastro su cui nessuno ancora si è azzardato ad indagare con sistematicità e profondità per scoprire quale drammatica condizione di sudditanza ideologica al ‘marxismo’ leninismo si è manifestata in tutte le altre discipline del sapere (specie in riferimento agli aspetti dell’incongruo e superficiale positivismo di periferia che aveva suggestionato Marx, acriticamente ripresi e riverberati per decenni da non pochi dei suoi fideistici adepti), dalla filosofia e dalla storia della filosofia alla letteratura alle scienze politiche alla sociologia. Un vero scempio.
Il coraggio poco coraggioso verificatosi, come quello rappresentato dalla storia della ‘Collana Viola‘ della Boringhieri, ha rappresentato un tenure lenimento. Non parliamo della fellonia di Einaudi, la cui casa editrice però mai cessò di pubblicare – eccezione dovuta al successo e al guadagno avuto – le opere mai lontanamente passate ai remainders di Georges Dumézil e di Louis-Ferdinand Céline. Non parliamo della squallida viltà di Elio Vittorini, e della diversa angolazione non succube del cognato, Salvatore Quasimodo, (specie nel ‘caso’ di Ezra Pound). E che dire del fatto che il patron indiscusso e innominabile dell’etno-antropologia del secondo novecento, Ernesto De Martino, era il genero della vittima? Di questo più che scandaloso e immorale avvenimento ‘familiare’, in cui uno dei massimi esponenti nazionali della storia delle religioni del primo novecento fu ‘rinchiuso’ in casa, ebbe a farne esplicito riferimento l’antropologa Cecilia Gatto Trocchi, cosa che abbiamo avuto già occasione e doverosità di citare in queste pagine. – Domenico Cambareri
Vittorio Macchioro (Trieste, 1880 – Roma, 1958): archeologo fra i più importanti della sua generazione, collaboratore di Amedeo Maiuri a Napoli e a Pompei, è tra i più importanti studiosi a livello internazionale di orfismo. Il maggiore contributo resta, senza dubbio, il libro Zagreus. Studi intorno all’orfismo (2a edizione ampliata Vallecchi) non più ristampato dopo il 1930: vera summa filologica e filosofica del suo lavoro di antichista. Macchioro riesce a influenzare i grandi storici delle religioni del suo tempo, fra cui il giovane Ernesto de Martino, suo futuro genero, e lo studioso rumeno Mircea Eliade, di cui i carteggi, in grandissima parte inediti, ci offrono preziosa e copiosa testimonianza. La produzione di Macchioro non si limita al solo campo scientifico, ma raggiunge diversi generi letterari e artistici. Citiamo, tra i titoli più significativi: Il Simbolismo nelle figurazioni sepolcrali romane. Studi di ermeneutica (1909); Zagreus. Studi sull’orfismo (1920); Eraclito. Nuovi studi sull’orfismo (1922); Orfismo e paolinismo. Studi e polemiche (1922); Lutero (1925); Teoria generale della religione come esperienza (1922); Roma capta. Saggio intorno alla religione romana (1928); Orfeo. Tragedia mitica (1929); La villa dei misteri in Pompei, e il romanzo, Il gioco di Satana (1939). Dopo la promulgazione delle leggi razziali, nel 1938, Macchioro, in quanto ebreo, viene escluso da ogni attività. Muore a Roma nel 1958. Da allora, un lungo oblio è seguito alla sua memoria.
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Verso i prati di Persefone. L’origine orfica del cristianesimo paolino
di Vittorio Macchioro (Autore)
Editoriale Jouvence, 2018
L’importanza del ruolo di san Paolo nel processo di elaborazione del cristianesimo è indiscutibile e connette questa religione alla sua origine giudaica. Questo testo percorre invece tutt’altra strada, indagando gli influssi orfici ed ellenistici della stessa teologia paolina. Un’altra prospettiva, quindi, dalla quale emergono le contaminazioni delle dottrine misteriche nel cristianesimo. Macchioro indaga l’idea che soggiace al concetto di rigenerazione tramite il processo eucaristico e vi riconosce una chiara influenza orfica, eleggendola fra le cause principali del buon esito della “missione” paolina in Grecia. La stessa concezione cristiana della possibilità di redenzione e di beatitudine ultrasensibile viene accostata per analogia all’amore consolatore e all’azione salvifica diffusi dal mito di Dioniso e Arianna, la cui unione rappresenterebbe lo sposalizio cosmico di terra e cielo e dunque la riconciliazione con il divino.
L’Europa della Libertà:
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