Mauro Cascio o la frenesia del pubblicare. Ecco i due ultimi, nuovi libri

29 Ottobre 2024 Fonti: La Feltrinelli, IBS, il Libraccio, Hoepli Nota di Domenico Cambareri

Mauro Cascio si è dedicato con fervore mai affievolito per oltre due decenni allo studio dell’esoterismo e del mondo massonico, proponendo interessanti riedizioni di testi integrali o parziali di opere – non poche volte di autori del tutto minori – a volte non più in commercio, accompagnate dai suoi stringati o a volte più articolati corredi esplicativi e argomentativi. Purtroppo, se non siamo colpiti da disattenzione o da un’informazione non adeguatamente aggiornata, non ha volto l’attenzione ad autori conosciuti come punti di riferimento ineludibili degli studi ‘tradizionali’ e dell’avvicinamento alla comprensione dei livelli liminali delle manifestazioni spirituali e materiali, da René Guénon e Ananda S. Cooraswami a Titus Burckhardt,
Antoine Faivre, Mircea Eliade, Svami Siddhesvarananda, e, fra i massoni dicharati, René Le Forestier, Jules Boucher, Oswald Wirth, Arturo Reghini, e, dato che Mauro è pure un romanziere, a Gustavo Meyrink, il quale potrebbe essergli fonte di robusta e travolgente ispirazione per i suoi futuri scritti. E ancora, fra mistica e simbologia, Gabriele Rossetti, Luigi Valli, Joseph Campbell. Ci sono pure nomi di autori più recenti degni di rispetto. Quanto quelli i quali, nel contesto delle normali ricerche accademiche, hanno spostato l’attenzione su queste problematiche, come nel caso della religiosità e della cultura elleniche, con
Eric Dodds. Ma, in particolare, visto che il caro Mauro è arrivato a compiere una svolta radicale della sua esistenza che lo ha portato ad abbandonare l’incontenibile entusiasmo verso gli studi di cui si era incessantemente nutrito per tuffarsi nell’appagante abbaglio di nuove verità, dandosi con rinnovato fervore di anima e corpo a questi nuovi studi e a queste nuove verità ultime – hegeliane, ma dell’hegelismo ‘di sinistra’? Puerilità? -. Quali? Ormai è ovvio: quelli che dispensano urbi et orbi le verità della filosofia hegeliana ma… dell’ ‘hegelismo di sinistra’. Non è poca cosa capovolgere del tutto Hegel e rimanere al contempo formidabili e coriacei esaltatori di Hegel. Lo fu anche Togliatti, il quale certo non era un filosofo ma quel che era, un attivista politico mosso da travolgenti infatuazioni visionarie non paragonabili a quelli di presunti santi, nulla togliendogli di quel che gli spetta. E lo fu già prima C. Marx, non filosofo ma teorico di ‘economia sociale’ e convinto propugnatore di un neo millenarismo restauratore dell’illo tempore inteso in termini di messianismo laico ed ugualitario, direttamente mutuato dall’ambito specifico del fideismo religioso abramitico. Possiamo chiamare tutto questo se si vuole, ma in termini molto molto forzati, filosofia della storia? O, più correttamente, utopismo?

D’altronde, quanti studenti e quanti studiosi, già avvinghiati, riuscirebbero facilmente a liberarsi dai vortici veritativi dell’idealismo? Ecco, allora, che a buon pro, sia nel contesto della diffusione dell’impianto idealistico in altre discipline di studio, sia in quello che mira alla comprensione profonda di particolari simboli quali eccezionali cardini del pensiero imaginale, egli potrebbe rivolgersi allo studio di un pensatore di particolare intuito e talento, troppo super criticato e deriso dalle culture di volta in volta egemoni nel campo degli studi classici religiosi e archeologici coevi e del lungo (e giammai breve) Novecento: Johan Jacob Bachofen.

Auguriamo a Mauro Cascio e auguriamoci che possa tornare a riprendere gli studi abbandonati, ma sotto nuove luci e prospettive, e con rinnovata sensibilità. Non di meno, gli auguriamo che possa continuare non solo negli studi dell’hegelismo, e non solo del quasi asfittico e quasi asfittico percorso italiano (vera provincia marginale della cultura filosofica europea del tempo), salvo quello crociano e soprattutto gentiliano, questo ultimo vero acme speculativo e teoretico – con l’Autoctisi – della formulazione filosofica idealistica da Fichte, Schelling ed Hegel, non ultimo perché definitivamente liberata dal deviante, micidiale, atavico condizionamento della fede religiosa, che aveva inciso in modo emblematico nella ‘scrittura’ della loro filosofia della storia e della sua meta ultima.

Auguriamogli future attenzioni, riflessioni e problematiche e ‘messe a fuoco’ fra i risultati delle scienze fisiche – astronomiche e nucleari – e biologiche e la filosofia presocratica -, periferica ma per noi primario riferimento e non solo per l’ingiustamente denigrato Giorgio Colli – in tutti i versanti dello sviluppo scientifico e filosofico occidentale – al lontano e originario sviluppo della magnifica teoretica hindi, visto che in tutto ciò mai è assente la dimensione a cui sempre alludiamo e la fiamma interiore, come in Ignis,

che mai demorde e mai si sazia nel domandare, verso il dove e l’oltre, e mai s’appaga dei responsi oracolari, che sferza pure. – D. C.

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Mauro Cascio, dopo aver dato alle stampe la logica hegeliana interpretata da Georges Noël, pubblica NUNC STANS. Eternità della presenza e Riconciliazione (Gruppo editoriale Bonanno), e quindi Il Fulmine della Soggettività (Morlacchi Editore), sarà pronto per una nuova prossima fatica.

Nota editoriale – Per quanto tu possa andare per deserti, per quanto tu possa perderti o fallire, c’è sempre una dimensione autentica e vera ad aspettarti. Puoi credere di essere solo, e al freddo, invece non lo sai ma c’è un abbraccio per te. Questa presenza di eternità nel mondo, questa promessa di compimento, si trova nell’eucarestia, in due brevi studi qui raccolti insieme.

Editore: Tipheret

Autore: Mauro Cascio

Collana: Punto luce

Anno edizione: 2024

In commercio dal: 30 agosto 2024

Pagine: 60 p., ill. , Rilegato

EAN: 9788864967653

Lo avevamo capito anche con Milan Kundera, negli anni Ottanta, che essere leggeri è insostenibile, che non è possibile farsi carico del senso che deve definirti e compierti, perché sarà sempre il senso a mancarti. Già da Lo scherzo, il suo primo romanzo, ci ha detto che siamo tutti convinti che le vicende che capitano debbano pure significare qualche cosa, che abbiano dietro un che di segreto che magari sfugge ma ci deve essere. Noi dobbiamo, ecco: decifrarlo. La vita è lì che scivola per raccontarci qualcosa di grande e meraviglioso, basta trovare una chiave. La filosofia è la favola che ti racconti dietro la devastazione. Se il mondo è un giocattolo rotto, un puzzle esploso, che ti ha lasciato tessere sul tappeto, in soggiorno, in bagno, e che non sai se riuscirai a mettere di nuovo insieme, tu pensi che bisogna mettere ordine, e tutto stia nel comporre con rigore ed attenzione. La storia della filosofia contemporanea, ci ha detto uno dei suoi interpreti più acuti, Antonio De Simone, ha questo grande paradosso: perché è dalla lacerazione e dai pensatori del frammentario, del dettaglio, del finito, che nasce il bisogno dell’intero. Dietro la ricchezza inquieta della riflessione sul tempo presente, c’è il bisogno di Hegel, delle pagine più alte a cui è arrivato il pensiero occidentale. «Hegel è all’origine di tutto quel che si è fatto di grande in filosofia», scrisse Maurice Merleau-Ponty e De Simone si è impegnato per dimostrarci che Hegel è il nostro futuro, non il nostro passato. Tutto non ‘viene da’ ma ‘va verso’ il suo idealismo assoluto. La sua ricchezza è la risposta alle sfide della modernità, a quelle del soggetto della e nella modernità e il ‘sistema’ è l’unica risposta possibile alla crisi. Ritrovare Hegel, per andare oltre Hegel con Hegel. Se bastasse uno slogan, per cavarsela, sarebbe questo.

Editore: Morlacchi

Autore: Mauro Cascio

Titolo: Il Fulmine della Soggettività

Isbn: 9788893925488
Pagine: 128
Anno di pubblicazione: 2024
CollanaRitratti di Pensiero