Ah, la memoria, la memoria! Un piccolo richiamo alle implacabili strategie occulte e non occulte USA d’instabilità, disordine, ‘riconquista’…

10 Dicembre 2024 Fonti: Descripto:org; online, varie Autore: Fortunato Vadalà

Guerra in Medio Oriente, si avverano le dichiarazioni del generale Wesley Clark dopo 11 Settembre: “Ci prenderemo 7 Paesi”

Attualità

Guerra in Medio Oriente, si avverano le dichiarazioni del generale Wesley Clark dopo 11 Settembre: “Ci prenderemo 7 Paesi”

Fortunato VadalaBy Fortunato VadalaAgosto 3, 20242

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Decripto

A dieci giorni dagli attentati dell’11 settembre 2001, l’ex Generale dell’Esercito degli Stati Uniti, Wesley Clark, rivelò una strategia militare controversa. In una conversazione avvenuta nei corridoi del Pentagono, Clark apprese di un piano segreto per “eliminare sette paesi in cinque anni”. Questa rivelazione, avvenuta nel 2007, sollevò molte domande sulle reali motivazioni della “Guerra al Terrore” e sulla competenza dei funzionari coinvolti.

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I dettagli

Clark riferì che il piano prevedeva l’invasione di Iraq, Siria, Libano, Libia, Somalia, Sudan e, infine, Iran. La lista, sorprendentemente ampia, sollevò interrogativi sulle intenzioni degli Stati Uniti e sulla strategia globale dopo gli attacchi dell’11 settembre. Secondo Clark, la decisione di attaccare l’Iraq fu presa senza una chiara giustificazione, sottolineando l’incapacità dei funzionari di affrontare la minaccia terroristica in modo efficace. La conversazione avvenuta tra Clark e un altro alto ufficiale del Pentagono rivelò l’incertezza e la confusione all’interno delle alte sfere militari. “Andremo in guerra con l’Iraq? Perché?” chiese Clark. La risposta fu sconcertante: “Non lo so. Credo che non sappiano cos’altro fare.” Questa ammissione evidenziava la mancanza di una strategia coerente e la volontà di sfruttare la potenza militare per rovesciare governi piuttosto che affrontare direttamente la minaccia terroristica. La dichiarazione di Clark sottolineava come la “Guerra al Terrore” fosse stata eseguita in modo inefficace e per motivi politici piuttosto che per una reale necessità di sicurezza nazionale. La lista di paesi obiettivi sembrava mirata a consolidare l’influenza politica e militare degli Stati Uniti in regioni strategicamente importanti piuttosto che eliminare minacce concrete. A vent’anni dagli attentati dell’11 settembre, le parole di Clark risuonano ancora come un monito. Ricordare questi eventi è fondamentale per comprendere le dinamiche geopolitiche attuali e le conseguenze delle decisioni prese allora. La guerra in Iraq, iniziata nel 2003, è stata solo il primo passo di una serie di interventi militari che hanno avuto ripercussioni significative in tutto il Medio Oriente e oltre.

 

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Fortunato Vadala

Laureato in Scienze Bancarie e Assicurative ha svolto la sua attività nel campo finanziario, prima di dedicarsi al settore immobiliare. Ha sempre avuto l’hobby del giornalismo, che ha sviluppato nel tempo curando un suo blog personale, partecipando alla comunicazione del movimento contro le mafie “Ammazzatecitutti”, collaborando per la testata oniline “Net1news” e corrispondente per il quotidiano “Calabria Ora”. Ha collaborato con l’associazione “Garante Condominio” e la testata “Reccom Magazine” specializzata a trattare i temi della scienza e della tecnologia.

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