Valle del Mela. Ambiente, attività produttive e salute

10 Agosto 2011

Arch. Salvatore Crisafulli – Tat Sicily One, Tutela Ambiente e Terriotorio

 

 

 

 

 

Intellighenzia…ecologica

 

Lo avevamo annunciato qualche anno fa che il turismo nella Valle del Mela sarebbe stato illusorio, adesso ci siamo, quel poco che arriva non cerca i nostri luoghi seppur ricchi di storia.

 

Pace del Mela – Abbiamo sprecato prima, interventi fortemente impattivi, la raffineria, la centrale termica e lo scempio delle nostre spiagge.

“C’è una robusta evidenza che la società stia avvicinandosi ad una transizione e che i modelli di consumo e di crescita del XX secolo non potranno essere più sostenuti.”  (Charles Hall – N.Y.)

I fattori interconnessi sono tanti, tra questi la scarsità energetica, uno sviluppo spesso disordinato una mancata Governance dei complessi fenomeni dello Sviluppo sostenibile.

Nella Valle del Mela tutto questo è calato pesantemente, poiché non vi è alcun confronto attivo su queste cause, semmai si continua allo stesso modo a sostenere un criterio che sta per implodere.

Di fronte all’ipotesi assolutamente probabile di una grave crisi globale, nella nostra area non si prospettano scenari di contrasto o di soluzioni anche a lungo termine, però,  e forse per fortuna,  il nostro  Presidente va in vacanza a Stromboli, un’ isoletta molto riservata lontana dalla devastazione dei nostri territori.

La gente si interroga cosa possa cambiare facendo il ponte sullo stretto, secondo il nostro sommesso parere, potrebbe innescare un nuovo processo culturale.

Infatti si aprirebbero dinamiche sociali ed economiche diverse rispetto alla attuale dipendenza  generate dalla colonizzazione industriale, ma soprattutto le nuove generazioni saranno più capaci di generare atteggiamenti di valorizzazione ambientale rispetto a quelle attuali, oggi mortificate dalle necessità : “meglio vivere ingoiando veleni piuttosto che morire di fame “ .

Forse potrebbe iniziare un percorso diverso, agganciarci a  modelli già in atto di sostenibilità, quali alcuni comuni medievali, la cascina lombarda, le comunità alpine  dei Walser e le regole dolomitiche per la gestione dei boschi e dei pascoli come patrimonio fondiario indiviso.

Invece di procedere a sviluppare coralmente il nostro futuro, regrediamo verso forme di cultura banali ed inutili, proprio nel momento storico che offre più opportunità di accesso alle idee.

Attualmente tutti inneggiamo antichi principi ma non ne elaboriamo nuovi, siamo proni alle organizzazioni mafiose, servili ed obsoleti cortigiani dei potenti di turno, ed i politici  i dirigenti, intellettuali e popolo, tutti inchiodati a mantenere grandi e piccoli privilegi acquisiti.

Non è proibito niente, ma tutto non si può.

Puoi cavalcare l’onda del mare, ma tutto il mare no.

E’ possibile che la crescita economica basata sul continuo uso di risorse naturali, con conseguente produzione di scorie , rifiuti e inquinamento, possa continuare l’infinito e garantire il perpetuo benessere?

Certo che no.

Noi torniamo sempre al punto, per fermare questo processo occorre la piena consapevolezza di tutti per agganciare modelli già in atto e compatibili con il nostro territorio e la nostra cultura.

Bisogna anche convincersi che il cambiamento non avverrà in  modo subitaneo, nel frattempo le industrie dovranno garantire il rispetto dell’ambiente per non degradare oltre, ma ancor di più occorre generare un processo basato sull’incentivo energetico.

Occorre che nella martoriata Valle del Mela, ci sia praticato un costo dei carburanti agevolato di almeno del 40% , così pure l’energia elettrica, etc..

Appare alquanto  inverosimile che laddove si produce, si subiscono gravi disagi senza alcuna contropartita, con grossi limiti per altre forme di sviluppo come il turismo a mo’ di esempio.

Di questo abbiamo intenzione di impiantare una vera battaglia, perfino ad ipotizzare un vero e proprio movimento per il rilancio socio economico della Valle del Mela.