24 Ottobre 2012
Nota Eulà
Fonte: Governo.it relativa alla biografia di Rossi Doria
Ipercattedratici incauti e arcigni avvocati dello Stato davanti alle improvvise e improvvide fole del “castronatore” di turno: e adesso che facciamo?
Il Paese affonda e c’è chi perde tempo nel seguire le stramberie di perditempo alla conquista della “notizia”
Chi è mai Rossi Doria, il gran Maestro di strada?
Ecco le novità, parola di Maestro di Verità:
Io insegno ai Proff. e così sia! Per questo sono anche Maestro di strada. Il mio curriculo lo attesta, e come!
Boriosi e tracotanti salvatori dei soliti noti, addomesticatori di plebi immiserite e imbestialite, “adulteratori” di strategie di governo di capitoli di bilancio e perfino del bel liquore dionisiaco, oggi vanno a scuola da un nuovo genio dell’improvvisazione: il Maestro di strada che ha fatto carriera ed oggi è sottosegretario MIUR e… Maestro non di “pueri” ma di un intero governo. Notizia incredibile quanto vera.
E Profumo ci si trastulla? Forse si: ha finalmete scoperto un Maestro per l’aggiornamento dei Proff. Ma di quali? Dei cattedratici sovrannumerari dell’Università e delle carriere perpetue alla Fornero centenaria, con succursali aperte nei cimiteri; o degli sfruttati e angheriati dei Licei? Chi saprà indovinare la risposta, diventerà Prof. honoris causa. E intanto Profumo si bea e s’indora di profumi, ad onta di chi invece ci schiatta e sputa pure l’anima. Profumo s’inprofuma con loquele ardite di avventizi Maestri di Proff. come fossero aromi paradisiaci e nell’etere svolazza la sua memoria sperduta, “vagulante” nell’aere e con il ministro senza più capo né coda. Le memorie delle ricerche ormai sono preda dell’oblìo imperituro che tutto trascina come indomabile fato. Profumo ha scoperto un Maestro non in una bottega di profumi ma tra i meandri dei curriculanti curriculatori di curricula dei cicalecci pansofistici di educatori (pro)mossi da divina vocazione. Ora pro nobis.
Certo, non si può negare a nessuno il titolo di Prof., come sino a venti ani fa non si negava quello di Cavaliere, e dopo, quello di Dottore. E, dopo le orge di D’Alema, Bassanini e Berlinguer che hanno reso per l’appunto Prof. pure corpi inanimati come i sampietrini, come non attendersi adesso che anche ogni geniale Maestro di strada non diventi Maestro dei Proff.?
Ma così non si rovescia il mondo?
Ma cosa volete che importi, se tutto è a dir poco una carnevalata!
Come meravigliarsi se nell’antica Roma un imperatore elevò al rango di senatore il suo cavallo? Erano tuttavia altri tempi. Quel cavallo era davvero un genio già allora: immaginatelo davanti ai caprasini di oggi che sciamano per le Università, occupano gli scranni in Parlamento e foraggiano l’anti-Stato con la cultura diluita in dosi omeopatiche e (pseudo) democratiche.
Non parliamo dei caprasini dei Proff. dei Licei che si fanno pestare, tritare e ritritare, privi di ogni minima dignità, ma sempre pronti a rotolarsi per strada in sit in infantili e inconcludenti. Proff. anche essi immemori, come Profumo, della loro storia e del loro ruolo, ridotti a marionette senz’anima. Eppure questi caprasini hanno regalato al Paese la scuola in assoluto migliore, vista l’assenza totale di Parlamento e di governo per decenni. Questi Professori hanno regalato la scuola migliore, questi ben precisi Professori e non i menefreghisti e i battistrada e i parassiti delle mafie sindacali e politiche, pronti sempre a coprire i nullafacenti. Che ne sa di tutto questo l’OCSE? Ciò è tragicomicamente compendiato nella storia del loro “inquadramento giuridico-economico”. Prima del ’68, a un Prof. con sette anni di anziatà corrispondeva un tenente colonnello o un dirigente superiore; oggi, un Prof. corrisponde a un caporalmaggiore, nulla di più, tanto di meno. Ben ne coglie oggi l’occaso il buon Maestro di strada! Sa il vento che tira e da dove tira e, impietoso sconsiderato e tralignante, applica con animo greve il principio di gravità!
Dietro di loro, sempre vigile attento e onnisciente, c’è il Maestro di strada. Lui sa come impartire lezioni, professionalità e moralità. Se poi il Maestro dovesse avere la tessera Cisl in tasca o patente equivalente, allora ha anche l’imprimatur del dogma della viva fede che conduce agli eccelsi cieli. I cieli dell’uguaglianza alla rovescia o della vuota e malriuscita tautologia. L’uguaglianza tutta italiana, superiore nel distillato dell’ubriachezza alcolica perfino a quella dei pimpanti tardo leninisti.
Viva il maestro di strada, diventato curriculando curriculando e ancora curriculando tra meandri e meandri, ohibò, Sottosegretario del Governo di “armonizzazione sociale e culturale”. Ci sarà in posto anche per lui tra i senatori a vita di questa Repubblica?
E che ne rimane della cornucopia della ricchezza utilizzata da Monti per spandere pastiglie d’imposture d’ogni colore e, dulcis in fundo, per espandere e moltiplicare gli errori da lui commessi, di cui dichiara con più che sobrio cinismo di essere a perfetta conoscenza? Cinismo e cosciente impudenza, visto che – nel tagliar corto e senza badare a curve e ad angoli – ha tirato diritto e tira diritto senza pensare minimamente a rimediare agli errori? E’ per questo che la Fornero rimane? E’ per questo regno dell’avvento che è stata fatto “precipitare” dal cielo il Maestro di strada come ultimo Maestro di verità?
E che lo sia, anche senza alcuna Parusia!
E che ne dirà di questa concione il vero e unico Santo Protettore di Professori italiani, il tal Domenico Cambareri giammai ascoltato e senz’aura in testa? Oramai, arcistufo e aricistanco, dichiara che la “guarigione” promessa dal Maestro taumaturgo è a portata di mano e nessuno se ne avvede. Come realizzarla? Facendo aprire le taverne davanti l’ingresso delle scuole, alla faccia del salutismo di Balduzzi, e invitando a tracannare anche i bambini. Chi si beerà con Dioniso sarà il salvato. Per il resto, tutti meriteranno la gogna, assieme ai Proff. che non si piegheranno!
C’è infine chi grida tra la plebaglia: << Le sei ore, le sei ore dove le ha scoperte il Maestro di strada? Non sono quelle del tal Cambareri che le propose trent’anni addietro pari pari per ripristinare immantinentemente il rapporto tra Ordinario universitario e Ordinario dei Licei? Carta canta, carta canta! Questo è furto, questo è plagio, questo è travisamento e distorisione della fonte!>>
Al che altri rispondono: << Mal ne colse al Cambareri, stracopiato e ghettizzato già d’allora! Ma nel colse ai Proff. resi sempre più uguali e ai sempre meno uguali! Mal ne colse, ahi noi, a tutti noi: quei soldi “servirono” per allora e per sempre per la prima guerra all’Irak! Questo Maestro di strada plagia, questo maestro di strada plagia e distorce e capovolge i poli di riferimento e gli esatti contenuti! E’ il più becero leninista tra i più fanatici leninisti! Per lui la bugia è verità! >>
La folla in coro allora grida: << Eppure quello che fu offerto da Cambareri era in effetti un pesantissimo dazio di altruismo estremo per il recupero di ruolo dignità e inquadramento giuridico-economico vilipesi e ancor più immiseriti finanche da Guido Carli a cui fu intitolata la LUISS (università confidustriale e ministro della Repubblica!). Non parliamo del governo eccezionale di Giuliano Amato, dell’esosità di governi turpi e del malaffare contrattuale di sindacati infami: si fece in poco tempo strage e strazio di tutto quello che allora accadde. Da allora, sino a oltre i fasti di D’Alema Bassanini e Berlinguer, l’oblìo. E neppure una parola dei media dopo i dieci, i qundici, in venti, i venticinque, i trent’anni della rivolta dei Proff! E quanti erano i rossi: una marea sterminata! Rossi e morti, con il nero Cambareri, nel dilagare senza fine della democrazia dei partiti, dei sindacati e dell’uguaglianza intesa a modo loro. Pervesione della partitocrazia che governa a suon di tessere sindacali (quelle dei maestri di strada e di classe?) e di partito, voti magicamente attratti o brutalemente comprati.
E il Maestro di strada canta a Monti e al governo. Ma che canta? Balle, solo balle canta. L’arte dei tangheri per strada contagia. >>
E a Cambareri cosa dite?
<< Cave canem, cave canem!
Meglio li cani in terra e nei cieli, gli amati e fedeli cani che brillano come astri, purché sempre fedeli ad Orfeo e non alle accolite degli strapazzatori di Penia e di Arsura! >>
Dove i piatti della giustiza e la credibilità delle parole? Chiedetelo ancora al Maestro di Monti e di Fornero. Ma non disturbate Confucio e la saggezza dell’asse che non vacilla. Il governo italiano vi prendere per pazzi da legare o per provocatori di professione!
Largo, fate largo, che parli Rossi Doria che non cita cosa esattamente scrisse per i Liberi Professori e per la scuola italiana quel tal Santo Cambareri mai canonizzato, solo dimenticato. E che spari le sue granate! >>
Ecco cosa scrive di sé Rossi Doria: