Avaaz e le firme per il patto Grillo – Bersani. Il PD riformista? E’ la peggiore forza reazionaria

05 Maggio 2013

Domenico Cambareri

 

Queste balle sono ancora più grosse delle mille balle blu di Berlusca

Di Avaaz abbiamo pubblicato e pubblicheremo ancora notizie e richieste di firme condivisibili, ma ce ne sono alcune, pur nella distinzione delle idee e nella libertà d’espressione, che sono di una comicità inaudita, se non espressione di un’irruzione tellurica dei frutti dell’ignoranza politica e storica. Eccone un esempio, su cui forse Grillo rischia di morire da ridere a crepapelle. Buona parte dei contenuti sono stati  più volte riproposti ai lettori de L’Europa della Libertà. Su queste cose, tuttavia, non ci sarà mai abbastanza saturazione d’informazione. Inoltre, è da vedere se e cosa si nasconde dietro la “novità” della nuova amministrazione regionale siciliana che, se da una parte, abolisce le province, promuove i liberi “consorzi” tra comuni, dall’altra. Qui la cose non è più da ridere, ma da fare stare tutti all’erta. E inanzitutto non bisogna dimenticare che questi pescecani i grillini se li mageranno come pavesini. E’ questione di tempo, purtroppo.

 

 

 

 

 

C’è gente che vive di semplici fissazioni e costringe altre persone a dover difendere chi non vorrebbe difendere, perché è bene che nessuno cada vittima di fissazioni monomaniacali, che in politica sono molto pericolose.
Il PD è l’erede di un sistema politico che ha monopolizzato, egemonizzato e “mafiosamente” sequestrato la costituzione, mai applicando il dettato che vuole che partiti e sindacati abbiano personalità giuridica, in quel patto supermafioso, mai scritto e sempre in auge, che ha collegato e unito partiti in “lotta” tra di loro nel sistema partitocratico. Le più estese mafie politico-clientelari dell’apparato pubblico e parapubblico sono nelle mani dei boiardi e dei grandi feudatari del PD, dell’ex PCI, dai consigli di amministrazione delle banche alle fondazioni alle università alle amministrazioni delle piccole gestioni come quella degli attori, al monopolio delle cuccagne per le cattedre universitarie, alla parentele generazionali che bivaccano da padrone nella RAI. Intere generazioni e parentele dei boss del PCI di ieri, della Quercia e oggi del PD hanno vissuto e vivono lautamente da “magnati del proletariato” alla faccia degli italiani. Tutti gli apparati dell’Italia monarchica e fascista sono stati conservati sino ai giorni nostri, con vitalizi baronali a vita, e solo da pochi messi ad essi è stato posto fine. Non si sa neppure se tutti sono stati azzerati dal governo Monti. Vengono mantenute imposizioni fiscali che, come le accise sulla benzina, risalgono alla guerra d’Etiopia degli anni ’30 e mai sono state abolite. Il PD è il partito che quando è stato al potere giammai ha voluto realizzare una legge sul conflitto d’interesse per tenere sulla graticola sia Berlusconi che, soprattutto, gli italiani, esercitando così di fatto una condizione di sistematico ricatto politico e morale. Il PD al governo ha abolito la legge berlusconiana con cui lo Stato avrebbe ripreso il controllo della Banca d’Italia, rinazionalizzandone i capitali e togliendola al pool di banche private: così il governo Prodi ha tradito gli interessi nazionali riportando l’Italia alla completa subordinazione dei capitali finanziari privati. IL PD continua ad essere contrario a sanatorie di qualsiasi tipo per fare rientrare i capitali illegalmente portati all’estero per mera ipocrisia, determinando ininterrotte emorragie finanziaria: perfino i vertici della Corte dei Conti hanno riconosciuto l’esigenza, la necessità per l’Italia di ricorrere a questo strumento per deconflittualizzare un settore in cui si viene solo a perdere anche per le incalcolabili spese da sostenere ai fini del conseguimento di “giuste sentenze” sempre … da venire negli anni di un futuro incerto, e al tempo stesso per introitare finalmente una massa di imposizioni fiscali altrimenti irrecuperabile o difficilmente recuperabile, per di più in maniera insicura nelle cifre complessive. Lo stesso Monti ha riconosciuto che non siamo ancora e purtroppo in grado di intercettare le operazioni di spostamento al di là dai confini di grandi capitali mobili prima che ciò avvenga. Cosa hanno fatto i governi della sinistra per rendere idonee l’organizzazione e l’operatività della Guardia di Finanza in questo settore? Per la prima volta in Italia, Berlusconi nominò un generale della finanza addirittura capo dei servizi segreti per far sì che avvenisse un enorme recupero nei ritardi accumulati in questi settori delicatissimi, in cui l’Italia promulga da sempre leggi su leggi e mai è stata in grado di applicarle al minimo del minimo, producendo solo infinita demagogia carte stracce e spese aggiuntive (perché mai è stato voluto tutto questo?) e vulnerabilità strategica in campo finanziario. E … allora, con la scusa della giustizia “giusta”, è meglio continuare a realizzare le condizioni in cui gli evasori possano nei fatti concretamente godere dei frutti delle loro evasioni, alla faccia della giustizia? E il Paese continuare a ricavare da tutto ciò solo danno e irrisioni? O vi è in fondo in fondo un interesse innominabile da parte della nomenklatura e della massa della grassa borghesia che si cela dietro le quinte del partito dei proletari a che questa inconcludente (per gli interessi del Paese) scelta continui? Il PD continua a considerare persone da spremere fiscalmente non i super ricchi ma i cittadini che con un reddito fisso mensile superano, diciamo in cifre al netto, 1600 € sottoponendole a imposizioni del 38%. Questa spremitura del piccolo ceto medio è stata realizzata dal governo Prodi, innalzando la soglia rispetto al precedente governo Berlusconi dell’11%, ma nulla ha fatto questo governo per contenere l’aumento del numero e delle spese complessive di dirigenti e super dirigenti, il cui costo complessivo supera enormemente gli irrisori aumenti di tutto il comparto pubblico. Le nefandezze dei grandi feudi creati dal governo D’Alema (con Bassanini, oggi a capo della Cassa Depositi e Prestiti, !!!, e con Berlinguer) datano ormai da quindici anni: neppure Bossi avrebbe mai immaginato una simile cuccagna. Su tutto questo, i boss mafiosi della partitocrazia – di tutte le estrazioni – si sono trovati ben bene d’accordo. Così come sulle spese folli del federalismo di D’Alema e Bassanini: di fronte a questo, le cifre che toccano ai parlamentari nazionali sono briciole: gli enti locali e le regioni soprattutto ci hanno divorato. Anziché cianciare, bisogna guardare ai fatti, ma, soprattutto, studiare. Indubbiamente, in un Paese libero, uno dei mali peggiori è che tutti possano dire la propria opinione, anche quando essa deriva da gradi di incultura più o meno estesi e da prevenzioni e faziosità più o meno scoperte quanto illogiche.
Bene farebbe Berlusconi a consegnare allo Stato la sua villa in Sardegna trasformata in bunker, ossia in “sede di comando alternativo” del governo, con i soldi pubblici, cosa finora mai richiesta dagli altri partiti. Bene farebbe ad andare a Gaza dopo aver promesso per anni un piano Marshall per i palestinesi – dei quali in realtà se ne è fregato completamente – a braccetto con Bersani, il quale non fa altro che declamare senza nulla concludere, anzi, nella realtà delle cose,accodandosi al primo nella “intangibilità” di Israele, frutto di un progetto criminale dei sionisti ai quali è da imputare in buna misura quello che accadde ai giudeo-israeliti europei e agli “ebrei” europei che da loro furono utilizzati come carne da macello per gli insani e ultrafanatici progetti i cui risultati oggi sono sotto gli occhi del mondo intero. Ma Bersani ha una novità in casa propria su cui non ha neppure fatto caso: il fremente e vitale ragazzotto fiorentino che – sicuramente sempre per poca o scarsa cultura – ha affermato che oggi bisogna essere amici di Israele perché … il pericolo viene dall’Iran. Stupidità non certamente legata all’anno di nascita di Renzi. Così come quella con cui ha spacciato il progetto della modernizzazione dell’Italia da attuare attraverso un detestabile e mistificante scimmiottamento della realtà degli USA (d’altronde, il suo consigliori, poi passato a Monti, ex sindacalista cgil e poi “cattedratico universitario”, Ichino, è da anni e anni che ci vive sopra, assieme agli altri gufi del partito trasversale: Bassanini,Tremonti, Brunetta, Sacconi, e a tutta la pletora di economisti, sociologi e giuslavoristi che galleggiano e sempre galleggiano, come e più del PD d’origine. Bene farebbe a cercare di capirci qualcosa, questo signor Nicotra, della politica e dei suoi “personaggi”. Ad iniziare da quelli del PD, il partito della conservazione dei feudi e dei predistigiatori che fanno a gara con i funambolismi di Berlusconi. E a non utilizzare la politica e i problemi italiani per un passatempo di ragazzotti inconsapevoli di tutto e che si nutrono solo di estemporanei cliché e di manifestazioni protestatarie multicolori. Bene ancora farebbe anche il sig. Nicotra a scovare, per tutti noi, cosa si cela dietro la novità del governo regionale siciliano che vuole sopprimere le province e… consentire ai comuni di organizzarsi in “consorzi”. Cosa e quanto si cela dietro questa parola, quali eventuali, presumibili trucchi e inganni, e a quali “im”prevedibili costi, e con nuove assunzioni di personale (visto gli gli organici delle province sarebbero accorpati in quelli comunali e dei dei super pagati regionali ), per nuovi e sterminati clientelismi e sprechi ?

 

—– Original Message —– From: Luca Nicotra – Avaaz.org To: domenico.cambareri@email.it Sent: Monday, March 04, 2013 10:30 PM Subject: Il piano folle e rivoluzionario per salvare il governo che però potrebbe funzionare
A Segretario del PD Bersani, al portavoce del M5S Beppe Grillo e al Presidente della Repubblica Napolitano:
Ci rifiutiamo di accettare un ritorno di Silvio Berlusconi al potere in qualsiasi forma. Vi chiediamo di promuovere una scelta non partitica e indipendente come prossimo Presidente del Consiglio che possa avere il sostegno del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle e mettere l’Italia sul binario che consenta vere riforme e benessere.
52,317 hanno firmato. Aiutaci ad arrivare a 75,000
Pubblicato il: 4 Marzo 2013
In questo momento PD e Movimento 5 Stelle sono a un punto morto nella scelta del prossimo Presidente del Consiglio, e se non entriamo in azione subito, Berlusconi ne approfitterà per rientrare in gioco ed essere protagonista nel prossimo governo. Ma c’è una soluzione.
Siamo di fronte a un bivio: o stiamo fermi a guardare Berlusconi e Bersani che si accordano su una grande coalizione, o convinciamo Bersani a formare un governo con Grillo aprendo finalmente la strada alle riforme urgenti che tutti vogliamo. Alcuni parlamentari stanno provando a spingere per questa soluzione, ma per poter arrivare all’accordo dobbiamo tutti convincere Bersani a fare un passo indietro sostenendo un Presidente del Consiglio indipendente. Questo è l’unico modo in cui possiamo fermare Berlusconi e ottenere il governo che vogliamo.
Abbiamo solo 36 ore: il PD deciderà alla sua direzione nazionale di mercoledì. Firma questa petizione urgente a Bersani, Grillo e Napolitano affinché sostengano un governo non dei partiti ma dei cittadini, e poi scegli TU chi vuoi vedere come Presidente del Consiglio: se raggiungeremo le 50.000 firme, importanti esponenti della società civile le consegneranno direttamente a Bersani prima della cruciale direzione del PD.