Wiston Churchill, i bombardamenti tedeschi, Indro Montanelli e Filippo Giannini

27 Settembre 2014

Filippo Giannini

Nota di Domenico Cambareri

In merito ai terribili bombardamenti scatenati sulle città tedesche dai bombardieri inglesi all’inizio del secondo conflitto mondiale anche al fine di imporre una non minore e ancor più distruttiva ritorsione vivamente auspicata da W. Churchill, volta così a far reagire l’opinione pubblica statunitense e il suo presidente e varcar il Rubicone, è da dire che tali teorie d’impiego esistevano anche in Italia. Qui, il teorico del far massa sull’aria fu il generale Dohuet. Egli, come i corrispettivi colleghi di pensiero inglesi, francesi e americani, volgeva la sua esclusiva opzione nell’impiego dell’arma aerea al fine del “far massa nel cielo” per conseguire il raggiungimento del potere aereo inteso come potere svincolato ed esclusivo, decisivo delle sorti della guerra e perciò assoluto rispetto a quello navale (!) e a quello terrestre. Tale potere aereo doveva essere esclusivamente concentrato sugli stormi da bombardamento e non su quelli della caccia e / o dei bombardieri leggeri. Dunque, in ciò che qui scrive Filippo Giannini, vediamo come vennero messe in concreta applicazione queste nefaste teorie dai capi inglesi dapprima e poi, su scala mondiale, da quelli americani. Il bombardamento strategico, e quindi i crudeli bombardamenti a tappeto delle città, secondo la prospettiva dohuettiana, avrebbe comportato un’accelerazione della dinamica bellica tale da anticipare il più possibile il crollo del nemico. A questa teoria dell’impiego dell’arma aerea che individuava l’obiettivo prioritario da colpire nella popolazione civile (il ventre molle e altempo stesso il “cuore” decisivo delle sorti belliche ), in quanto soggetto attivo (per il suo diretto e indiretto contributo al rifornimento di mezzi e uomini destinati alla conduzione del conflitto) e cruciale supporto morale dei combattenti, si oppose per motivi sia dottrinali che etici un’altra scuola di pensiero che invece puntava sulla collaborazione con le truppe di terra e sulla capacità di esprimere una dimensione difensiva dello spazio aeroterrestre. Essa in Italia fu rappresentata dal Mecozzi, asso dei piloti italiani. Questa concezione spostava le modalità d’impiego in modo completo e individuava nei caccia e nei bombardieri leggere ulteriori strumenti atti ad articolare una diversificata ed efficace azione offensiva. L’aeronautica tedesca, anche in conseguenza del trattato di Versailles, si era sviluppata dotandosi esclusivamente di caccia, di piccoli cacciabombardieri e di bombardieri leggeri.,
Alla luce di queste brevissime note, ci risulta non chiaro perché sia stata intitolata al generale Giulio Dohuet la Scuola Militare dell’Aeronautica a Firenze.
Ricordiamo che le travolgenti vittorie tedesche sul fronte occidentale davanti ad eserciti e aviazioni più potenti per numero di mezzi corazzati e di aerei da combattimento fu conseguita esclusivamente per la genialità di alcuni giovani generali di brigata (Guderian fu il vero artefice delle vittorie) che, disobbedendo chiaramente agli ordini dei loro comandanti e alle dottrine d’impiego, utilizzarono i carri armati nell’attacco in profondità e non come supporto delle divisioni di fanteria. E’ in questo rivoluzionario impiego dei mezzi corazzati in uno con il diretto supporto tattico dei cacciabombardieri che risedette l’altrimenti inspiegabile enorme superiorità bellica di Hitler. Come si vede, anche qui la storia è precisa e incontrovertibile. Ma ciò che è stato raccontato e che continua ad essere scritto è espressione di una sistematica e lucida opera di falsificazione politica atta a .. scaricare sui guerrafondai dei tedeschi e sul pazzo di Hitler tutte le colpe. Quello che di ingiustificabile fece Hitler, stupidamente e immensamente innamorato dei cugini anglosassoni con cui voleva condividere il domino del mondo, fu di fermare le sue armate fuori Dunkerque e permettere il salvataggio dell’armata inglese, con tutti i suoi mezzi più moderni, che poi sarebbero stati inviati in nord Africa per combattere gli italiani e … i tedeschi.
Di fronte al cieco fanatismo guerrafondaio di Churchill e dei suoi macellai del bombardamento aereo, noi troviamo sin dai primi anni del secondo dopoguerra un’opera dottrinaria e storica di un insigne esponente del pensiero militare inglese, Basil Liddle Hart, il quale in modo sistematico e ineccepibile sconfessa le fandonie messe in circolazione per mero calcolo faldificatorio. – Domenico Cambareri

 

  IO, MONTANELLI E RAI/BUFALE

Gli Stati Uniti d’America sono l’unico Paese occidentale ad essere passato da uno stato di barbarie ad uno di decadenza senza essersi fermato neanche per un giorno in quello della civiltà. (G. Bernard Shaw). In cosa gli sono servite di pessimo insegnamento le prassi falsificazioniste e  “imperiali” inglesi?

Venerdì 12 settembre di quest’anno, il programma televisivo RAI/STORIA, dal sottoscritto definita RAI/BUFALA, ha mandato in onda una trasmissione sui bombardamenti tedeschi su Londra, lasciando intendere e avvalorando la favola secondo la quale sarebbe stato Hitler a scatenare il terrore sulle città inglesi. La verità è completamente diversa. A prescindere da quanto ha scritto lo storico americano George N. Crocker (Lo Stalinista Roosevelt, pag. 210): <<Lo stesso Hitler aveva fatto sinceramente di tutto onde raggiungere con l’Inghilterra un accordo per limitare l’offesa aerea alle zone di operazione >>. Già nel 1993, ebbi uno scambio epistolare con Indro Montanelli che sosteneva che fu Hitlera scatenare i propri bombardieri su Londra e che gli inglesi nel periodo bellico e pre-bellico “non avevano neanche gli occhi per piangere”. Scrissi ricordando e chiedendo al grande giornalista che 45 milioni di inglesi che stavano governando su 600 milioni di sudditi, un popolo che da almeno mille anni non ha lasciato una sola propria generazione senza lanciarla in imprese di dominazione e sfruttamento,se fossero davvero rimasti solo con le lacrime. Accennai ai mostri volanti ideati per trasportare tonnellate di bombe: i Lancaster e Halifax, erano apparecchi che potevano raggiungere il cuore dell’Europa e la progettazione e messa in opera richiedevano anni di lavoro. I tedeschi, di contro, disponevano di piccoli bombardieri concepiti come apparecchi di appoggio in campo di battaglia, E vediamo ora il “non avere neanche le lacrime”. Lo stesso Churchill nella sua Storia della 2° G:M:, 1 Volume, pag 515: << Se l’industria aeronautica, come è organizzata al presente, con il lavoro di 360 mila uomini può produrre quasi 1000 apparecchi a mese, mi sembra strano che… >>. 1.000 apparecchi al mese: ed eravamo solo al 18 settembre 1939… Altro che lacrime amare, quelle erano lacrime armate! Prima di entrare direttamente nell’argomento bombardamento di obiettivi civili, voglio ricordare che all’entrata in guerra dell’Italia, Mussolini dette l’ordine di non gettare alcuna bomba sulla Francia e che gli anglo-francesi (due dei tre della triade infame) per primi bombardarono, due o tre giorni dopo l’entrata in guerra, Genova, Milano e Torino, causando solo in quest’ultima città 14 morti e 39 feriti, tutti scrupolosamente civili. A testimonianza che Churchill inviò bombardieri della Raf con l’ordine di colpire centri abitati in Germania, allo scopo di provocare la reazione tedesca e colpire a loro volta Oxford, Coventry, Canterbury al fine di smuovere l’opinione pubblica americana così da coinvolgere gli Usa nel conflitto. Dato che inizialmente i tedeschi non reagirono, a conferma di quanto scritto, propongo la testimonianza di Charles De Gaulle il quale in quei momenti era ospite dello statista britannico, ebbene, De Gaulle nelle sue Memoires descrive così lo stato d’animo di Churchill: << Mi par ancora di vederlo, al Chequers, un giorno d’agosto: alzava i pugni verso il cielo e sibillava: “Non vengono quei maledetti!” Ma ha tanta fretta – gli chiesi – di vedere le sue città ridotte in macerie? “Vede – mi spiegò – “se bombardassero Oxford, Coventry e Canterbury, una e ondata di indignazione si solleverebbe negli Stati Uniti, che l’America entrerebbe in guerra! >>. E ancora George N. Crocker, opera sopra citata a pag. 209: << … fu soltanto la decisione presa a freddo dal ministro dell’aviazione britannica l’11 maggio 1940, non la crudeltà di Hitler, a scatenare la cosiddetta guerra totale >>. Ecco alcuni bollettini di guerra tedeschi, i quali con un certo imbarazzo dovevano ammettere: 24 maggio 1940: << … anche la notte scorsa il nemico ha rinnovato (!) i bombardamenti a caso su obiettivi non militari nella Germania dell’Ovest e del Sud-Ovest >>. 22 giugno: << Aeroplani nemici che hanno compiuto incursioni aeree sulla Germania settentrionale e occidentale attaccando per la prima volta i dintorni di Berlino… >>. Così il 29 giugno e di seguito. Ho vissuto e lavorato per molti anni in Oceania e proprio in quei Paesi ho avuto modo di conoscere il carattere inglese. E almeno in quegli anni ho conosciuto lo sciovinismo sfrenato: si inventavano fatti che si tramandavano tante volte che alla fine credevano che fossero realmente avvenuti. Il brutto è che li hanno fatti credere anche a noi! E veniamo alla storia (le bufale) raccontate dalla Rai (e noi paghiamo il canone!). Nella citata trasmissione perché gli storici (così sono chiamati i competenti organizzatori delle trasmissioni) non hanno citato cosa era la teoria del moral bomber, o cosa intendeva esattamente scrivere W. Churchill nel libro The last Lion, pag 313: << … è chiaro che l’obiettivo sarà il centro residenziale >>. Oppure, perché il maresciallo in capo bombardieri sir Athur Harris veniva nominato dai suoi subalterni The Butcher (Il macellaio); forse perché la sua teoria guerriera prevedeva che gli obiettivi preminenti erano le popolazioni civili, anziché quelli militari; cosicché << con massicci bombardamenti al cuore del territorio nemico avrebbero ridotto in rovina le città, la sua gente alla disperazione e il Governo alla capitolazione >>? E non è quello che realmente è accaduto? E non è ancora oggi la stessa strategia della triade infame? Dobbiamo dare atto che essi sono stati abilissimi nell’imbonire l’opinione pubblica mondiale, trasformando le loro azioni di predoni in azioni tese a portare pace, benessere e libertà, nascondendo con stupefacente destrezza i reali motivi delle loro cento e cento guerre di aggressioni. Indro Montanelli – e ne debbo dar atto – pubblicò per intero il mio intervento. Per la verità alla fine mi rimproverò per la lunghezza della lettera terminando con queste parole: << Io capisco benissimo che si possa non amare gli inglesi, ma non capisco come si possa non ammirarli … >>. Purtroppo, non posso più attendere una risposta dal grande giornalista, vorrei, infatti scrivergli che gli inglesi li ammiro per il carattere più che di grande perseveranza da loro dimostrato e proprio per questa loro caratteristica non comprendo che rapporto ci possa essere con l’amare la libertà. Per concludere: i liberatori erano tanto liberatori che liberarono anche i morti dalle loro tombe; quel 19 luglio 1943, quando i liberatori bombardarono Roma riuscirono anche a far cadere delle bombe, chiamate intelligenti, colpendo il cimitero Verano. Una di queste bombe, sempre intelligente, ma da me ritenuta geniale, centrò la mia tomba di famiglia gettando fuori, quindi liberandoli tutti i morti lì rinchiusi. In conclusione: è mio giudizio che la Storia del XX Secolo non sia da RI-SCRIVERE, ma da SCRIVERE, perché quella propinata da 80 anni è una fucina di falsità. Ne è prova RAI/BUFALA. Il perché di tante falsità è intuibile. L’ho scritto tante volte, anche in riferimento ai bombardamenti, con ben più circostanziate indicazioni. Non bisogna fare altro che cercarli e leggerli.