24 Novembre 2014
Fonte: Finmeccanica
Nota di Domenico Cambareri
Armamenti di punta ed europei codardi e dispersi: F18 e F16 in mezza Europa, dai Paesi scandinavi a Grecia e Turchia, anziché Typhoon, Rafale e Gripen. Come e perché mai cotanto autolesionismo e cotanto vassallaggio? Fatta salva la Francia, siamo tutti una colonia, specie in fatto di propulsori aeronautici.
Dall’errore anglo-italo-olandese sull’F35 al rilancio in grande dell’Eurofighter
Dopo anni di logorante guerra nascosta condotta senza esclusioni di colpi e dopo che il parlamento italiano ha deciso di tagliare il numero di aerei F35 da acquisire, governo e aeronautica militare rilanceranno e amplieranno subito il processo di acquisizione degli EFA? L’americano F35, velivolo di V generazione, pur nelle promesse di prestazioni mirabolanti, rimane un aereo esclusivamente di supporto tattico e non è in grado di potere svolgere diversi tipi di missioni, e, soprattutto, questo aereo è acquistato a peso d’oro e a scatola chiusa, ovvero senza alcuna ricaduta tecnologica perché la sua tecnologia è coperta dal segreto. Si viene cioè a dipendere esclusivamente dall’industri USA, generando un pazzesco arretramento delle possibilità di sviluppo della nostra ricerca. L’EFA è invece il migliore aereo di IV generazione operativo, frutto degli investimenti, della ricerca e del lavoro dei quattro partner europei. Per l’Italia esso rappresenta il progetto più importante, costoso e avanzato finora realizzato, dopo il Tornado. Le nostre risorse per la difesa non sono che una piccola parte di quelle che vi destina il Regno Unito. Ma anche li governo inglese avrebbe molteplici motivi per tornare a puntare sull’EFA alla grande, e non solo sull’F35. Infatti, del Typhoon era stato anche approntato il progetto per la versione imbarcata, a similitudine del caccia francese, rispetto al quale è però notevolmente superiore per le prestazioni complessive. L’Eurofigheter rappresenta il più rilevante programma dell’alta tecnologia aeronautica europea e su di esso vanno giocate tutte le carte a livello nazionale e internazionale, visto che esso, in termini di vita operativa e di “redditività” industriale e finanziaria ha davanti a sé abbondanti possibilità di ricadute nel reinvestimento della ricerca avanzata. Esso inoltre e soprattutto ci affranca in un settore così cruciale dalla completa sudditanza agli USA. E’ dire cosa da poco? – Domenico Cambareri
(Su questo tema, L’Europa della Libertà è intervenuta varie volte. I lettori possono ricecare con falcilità i precedenti interventi, attraverso search,)
Oltre 400 milioni di euro dal nuovo radar a scansione elettronica dell’Eurofighter
Contratto da 1 miliardo tra il consorzio del caccia europeo e l’agenzia intergovernativa NETMA
- Finmeccanica-Selex ES sarà capofila per lo sviluppo del nuovo apparato a scansione elettronica che equipaggerà l’Eurofighter Typhoon
- Finmeccanica-Alenia Aermacchi contribuirà all’integrazione del radar nel velivolo
- Moretti: “Velivolo più competitivo sui mercati internazionali”
E’ pari a oltre 400 milioni di euro il valore per Finmeccanica del contratto, da 1 miliardo di euro, firmato oggi ad Edimburgo tra il consorzio europeo Eurofighter GmbH, produttore del caccia Typhoon, e l’agenzia intergovernativa NETMA (Nato Eurofighter and Tornado Management Agency) per lo sviluppo del radar a scansione elettronica Captor-E, destinato ad equipaggiare il velivolo.
Finmeccanica, attraverso le società controllate Selex ES e Alenia Aermacchi, contribuirà alle attività di sviluppo, produzione e integrazione del nuovo apparato, che presenta molteplici vantaggi operativi rispetto ai radar a scansione meccanica, inclusa una maggiore visibilità dello spazio aereo e capacità di scoperta bersaglio, con funzionalità aria-terra avanzate e misure di protezione elettronica ottimizzate.
“Sono particolarmente orgoglioso del contratto siglato oggi”, commenta l’Amministratore Delegato e Direttore Generale di Finmeccanica, Mauro Moretti. “Si tratta – aggiunge – di un’ulteriore testimonianza di come i prodotti ed i servizi forniti dalle aziende del Gruppo Finmeccanica rappresentino soluzioni tecnologicamente all’avanguardia, in grado di assicurare livelli qualitativi e prestazionali in linea con i migliori standard di mercato. La produzione del nuovo radar Captor-E – sottolinea l’Amministratore Delegato e Direttore Generale di Finmeccanica – coinvolge, infatti, in qualità di capofila del consorzio Euroradar, Finmeccanica-Selex ES che provvederà, insieme a Finmeccanica-Alenia Aermacchi, anche alle attività di integrazione sul velivolo. La firma odierna – conclude Moretti – rappresenta un passaggio importante per le prospettive del programma Eurofighter, poiché l’ammodernamento del velivolo consentirà di competere, con efficacia ancora maggiore ed ai massimi livelli, sui mercati internazionali”.
Nel dettaglio, Finmeccanica-Selex ES realizzerà il nuovo radar presso i propri stabilimenti di Edimburgo e di Nerviano (Milano) mentre Finmeccanica-Alenia Aermacchi (stabilimento di Torino) sarà responsabile, nell’ambito delle attività di integrazione del radar, dei sistemi di navigazione.
Le aziende del Gruppo Finmeccanica sono responsabili di oltre il 60% dell’elettronica di bordo dell’Eurofighter Typhoon, di circa il 20% delle aerostrutture nonché di significative attività di addestramento e simulazione per le quattro nazioni partner (Regno Unito, Italia, Germania e Spagna) e per i clienti dei mercati di esportazione.
NOTA: – L’Eurofighter Typhoon è il più avanzato velivolo multi-ruolo di nuova generazione disponibile sul mercato mondiale. Sette nazioni (Germania, Regno Unito, Italia, Spagna, Austria, Arabia Saudita e Oman) hanno già ordinato l’Eurofighter Typhoon. L’Eurofighter Typhoon è, inoltre, ad oggi il principale programma di procurement militare in Europa. L’alta tecnologia che contraddistingue la macchina rafforza il ruolo dell’industria aerospaziale europea sul mercato internazionale. Il programma garantisce più di 100.000 posti di lavoro in 400 aziende. Eurofighter GmbH gestisce il programma per conto delle aziende partner Finmeccanica-Alenia Aermacchi in Italia, BAE Systems nel Regno Unito, e Airbus Defence and Space in Germania e Spagna, ossia le più importanti aziende europee nei settori dell’aviazione e aerospaziale.