Airpress, il 50° della testata e l’Italia nel mercato spaziale dei lanciatori

17 Dicembre 2015

Fonte: Airpressonline.it

 

 

 

 

 

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AIRPRESS FESTEGGIA 50 ANNI
In occasione dei 50 anni dalla fondazione della rivista Airpress, si è tenuta a Roma una conferenza dedicata allo Spazio.

Prosegue l’impegno dell’Europa su Copernicus, contratto a TAS per altre due Sentinelle

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Firmato oggi a Roma il contratto da circa 400 milioni di euro, per la realizzazione dei satelliti Sentinel 1C e 1D, parte del programma europeo Copernicus. I due satelliti saranno realizzati in Italia per conto dell’Esa dal prime contractor Thales Alenia Space (Thales 67% Finmeccanica 33%), rispettiv…
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Una settimana che termina e un’altra che inizia all’insegna dello Spazio. “Con Vega e Cygnus, il razzo dell’Agenzia Spaziale Europea che nasce negli stabilimenti Avio di Colleferro e la navetta cargo sviluppata a Torino da Thales Alenia Space, la space economy “decolla” anche in Italia”: lo ha …
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Sarà la Germania ad avere il ruolo guida nello sviluppo del nuovo MALE RPAS (Medium Altitude Long Endurance Remotely Piloted aircraft system) europeo. In uno statement il ministero della Difesa, ha spiegato che la Germania avrà nella fase di definizione del progetto una quota del 31% (pari a 18,6 mil…
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    La Sicilia, l’isola che “punta verso tre continenti e ne sintetizza le caratteristiche”, come scrisse Roger Peyrefitte, è cruciale per le relazioni tra Italia e Stati Uniti nel campo della difesa. Sullo sfondo della Trinacria si sono rivelate, in contingenze diverse, ambizioni e caratteristiche dei d…

     

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    Che cosa resta a trent’anni di distanza della crisi di Sigonella? Di certo, il ricordo forte di una pagina di orgoglio nazionale indelebile e viva più di ogni altra, anche tra le nuove generazioni, e la nostalgia per un’Italia che seppe difendere con la forza della ragione e del diritto internazional…

       Accesi i motori della portaerei Queen Elizabeth

Di Michela Della Maggesa

Le due turbine a gas MT30 di Rolls-Royce installate sulla nuova portaerei della Royal Navy britannica, la HMS Queen Elizabeth, da cui voleranno gli F-35 britannici, sono state messe in funzione per la prima volta lunedì scorso alla presenza di Michael Fallon, segretario di Stato per la Difesa, nel corso di una visita ai cantieri […]…
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Sthéfane Israël: “L’Italia garantita dalla nuova governance di Arianespace”

In questa intervista il presidente e ceo di Arianespace, Sthéfane Israël, fa il punto sulla situazione presente e futura del primo operatore al mondo di servizi di lancio, dopo la decisione che il settore dei lanciatori europei dovrà riuscire a sostenersi senza supporto pubblico, assunta all’indomani dell’approvazione dello sviluppo di Ariane 6 e Vega C. I futuri lanciatori sono stati pensati per dare un forte impulso alla competitività del comparto, massimizzandone la redditività.

 

 

Per il fatto che Arianespace dispone di un’eccezionale forza commerciale e di una capacità tecnica riconosciuta, che sono la chiave del nostro successo e della nostra affidabilità. Tuttavia, bisogna riconoscere che ci stiamo avviando verso un nuovo modello di governance, dove – il condizionale è d’obbligo – Airbus Safran Launchers (ASL, che produrrà Ariane 6, ndr) potrebbe acquisire il 74% del capitale sociale di Arianespace, ovvero il controllo. Stando così le cose è naturale che il nostro secondo prime, Avio-ELV per il lanciatore Vega, desideri vedersi garantito lo sfruttamento commerciale del lanciatore anche nel nuovo quadro che si va delineando. L’Italia ha investito circa un miliardo nel programma Vega ed è normale che chieda che i diritti del lanciatore siano garantiti anche con la nuova governance e che Arianespace sia coinvolta nella commercializzazione del Vega come lo è oggi. Inoltre in futuro, Ariane e Vega non avranno più il sostegno dell’Esa, ma in cambio otterranno dei lanci istituzionali garantiti. In tale contesto ogni lanciatore dovrà pervenire al proprio equilibrio economico, obiettivo determinante per Avio per quanto riguarda Vega, con la particolarità che pur essendo un prime, è azionista di Arianespace nella misura di poco più del 3%, il che
…. questo perché ogni lanciatore ha un suo mercato ed anche ben segmentato, oggi lo vediamo bene. I mercati di Ariane 5, Soyuz e Vega non sono gli stessi; qualora dovessero esserci delle sovrapposizioni, è la competitività del lanciatore ad operare la scelta, non Arianespace. Teniamo molto al nostro azionariato europeo, perché consideriamo che il suo ruolo è importante per la creazione di condivisione tra tutti i protagonisti istituzionali e privati attorno ai lanciatori europei. Per motivi di reattività e di competitività sosteniamo il consolidamento di Airbus Safran Launchers, anche se consideriamo l’industria europea dei lanciatori nel suo complesso, così come le Agenzie spaziali europee, con le quali dobbiamo mantenere rapporti solidissimi. Ci auguriamo che nel quadro che si va delineando attorno ad ASL e al nostro azionariato, i nostri azionisti industriali possano trovare un accordo che permetta a ciascuno di loro di sentirsi parte di questa nuova realtà, pur mantenendo stretti legami con l’Esa e il Cnes e le altre Agenzie europee Dlr e Asi. Noi abbiamo una missione che non cambierà ma che si amplificherà con i successi dei programmi Galileo e Copernicus, ovvero garantire all’Europa l’accesso autonomo allo spazio.
Per leggere l’intervista, cliccare su:
http://www.airpressonline.it/8579/sthefane-israel-italia-garantita-dalla-nuova-governance-di-arianespace/