26 Maggio 2018
Fonte: emmelettere on line
Letizia Barbera
Nota di D.C.
Chi ci segue da anni nel merito della politica della difesa, sa che per la seconda volta la Marina Militare è stata prossima all’estinzione fisica … Per la seconda volta è stata salvata, in questo regime di aberrati, ladri e di farabutti senza fine, soltanto grazie al varo di una legge speciale. Mai è stato quantificato ( e sarebbe possibile, poi, farlo? ) il danno che il regime partitocratico ha arrecato in maniera cronica, sistematica alla ricerca e allo sviluppo, all’industria, al lavoro e al guadagno dei italiani, per di più in settori di particolare importanza e pregio tecnologico e della sicurezza del sistema-Paese. E per quanto tempo e in quali e quante situazioni particolari e riservate ha messo in pericolo la sicurezza nazionale e ha dovuto subire pesanti condizionamenti esterni (anche da parte di amici e alleati) per l’estrema debolezza, se non insignificanza, del nostro apparato difensivo?
Il varo di questa unità molto piccola assume un significato di duplice rilievo:
- Primo, perché essa sarà utilizzata per le esigenze del più prestigioso gruppo fra le élite dell’arditismo e dei commando mondiali: gli Incursori, che con i Palombari del COMSUBIN del Varano, La Spezia) sono i diretti eredi degli immortali eroi della DECIMA, gli artefici delle imprese di Alessandria, Suda, Gibilterra … MALTA. Espressione fra le più elevate dei combattenti nel donare la vita alla PATRIA. Storie che il regime marcio e del malaffare, di pseudo democrazia, di consolidata mafia partitica, nelle sue gozzoviglie antifasciste, vieta di fare conoscere ai ragazzi e ai giovani al fine di esaltare gli antivalori: protervia, inganno, rinuncia, corruzione, disprezzo dell’onestà, adulazione e arrivismo, perdita di identità storica.
- Secondo, perché il nome con cui è stata battezzata la nuova unità è quello di un altro eroe sconosciuto, un eroe dei nostri giorni: l’Incursore Nicola Fede, M.O.V.M. – D.C.
Oggi la cerimonia per la prima delle due navi commissionate alla Intermarine spa del gruppo Immsi spa. Il momento più emozionante? Il taglio della fune e la bottiglia che si infrange sullo scafo. L’ad Livio Corghi: «Solo il primo di tanti progetti»
MESSINA. Il momento in cui lo scafo tocca l’acqua ha concluso la cerimonia per il varo della nuova nave della Marina Militare, l’unita navale polifunzionale ad altissima velocità “Angelo Cabrini”, la prima delle due navi commissionate alla Intermarine spa del gruppo Immsi spa. La nave è stata varata con una cerimonia che si è svolta nella zona falcata in presenza dell’ammiraglio di Squadra Valter Girardelli, capo di stato maggiore della Marina Militare, del management di Intermarine e delle autorità civili e religiose. Il taglio della fune e la bottiglia che si infrange sullo scafo è stato il momento più emozionante della cerimonia.
Madrina del varo, la signora Anna Accardo, madre di un incursore,
Nicola Fede,
medaglia d’oro al valor militare morto in servizio nel 1992.
La nave è destinata al reparto incursori, una delle forze speciali della Marina Militare. Si tratta di un gioiello di modernità un mezzo aggiornato, versatile e moderno con la velocità come punto di forza che è frutto del lavoro delle maestranze del cantiere messinese. La nave è il primo dei due mezzi navali commissionata dalla Marina militare alla Intermarine per un ammontare totale di 40 milioni di euro. Una commessa del 2016 che prevede la realizzazione di una seconda nave Unpav (unità navale polifunzionale ad altissima velocità).
L’auspicio è che sia solo l’inizio di un percorso che possa portare altre commesse in riva allo Stretto. Le premesse ci sono: “Abbiamo preparato diversi progetti – afferma Livio Corghi, Amministratore Delegato di Intermarine – questo è uno dei primi che va in realizzazione, è ovvio che oltre a pattugliatori facciamo anche i cacciamine. Riteniamo di essere oggi i numeri uno al mondo anche perché utilizziamo una tecnologia che altri non sanno adoperare, tecnologicamente puntiamo parecchio in alto, basti pensare che oggi Intermarine ha oltre 50 ingegneri, ordini consolidati, il 70 per cento del nostro lavoro proviene dall’estero, questo grazie anche a quel che abbiamo raggiunto attraverso i nostri tecnici, unitamente ai tecnici della Marina Militare italiana. È un fatto importate per Messina che queste navi siano costruite qui, l’ufficio tecnico di Messina è in costante collegamento con l’ufficio tecnico di La Spezia, ormai è quasi fosse un unico ufficio c’è un interscambio giornaliero e abbiamo anche questa collaborazione con la Marina Militare che ci permette di unire delle forze dal punto di vista tecnologico notevole”.
“Nave Cabrini è un ulteriore esempio delle notevoli capacità e della elevatissima professionalità della nostra industria nazionale intesa nel suo complesso di gruppi industriali maggiori e di piccole e medie imprese”, ha affermato l’Ammiraglio di Squadra Valter Girardelli, Capo di Stato Maggiore della Marina Militare. “Si tratta del frutto della produttività del sistema Paese: un prodotto che, al pari di altri, caratterizza il cosiddetto Made in Italy famoso e apprezzato in tutto il mondo.” “E’ la prima unità – ha anche detto – che fisicamente viene messa in mare del piano di contingenza, portato della legge di stabilità 2014. Altre unità sono in costruzione, ossia pattugliatori polivalenti d’altura, unità da sbarco e unità logistiche. ”.