GdF: maggiori compiti e adeguamento dello strumento aeronavale del Corpo

20 Luglio 2020 Domenico Cambareri

Negli ultimi anni, la Guardia di Finanza sta operando un secondo e importante salto qualitativo nel settore aeronavale. Infatti, durante la lunga e pluridecennale fase iniziale, ha operato con elicotteri piccoli e medio-piccoli e con piccoli aerei per le finalità d’istituto, in primis il controllo delle coste e delle acque territoriali e l’inseguimento d’altura d’imbarcazioni di trafficanti. Adesso, ma già da diversi anni, la GdF è presente nel contesto geopolitico nazionale, che richiede capacità continue di C4I, di cui qui rileviamo: le diverse Zone Economiche Esclusive dichiarate o rivendicate contigue a quella delle acque italiane, il “Mediterraneo allargato” (che comprende l’Atlantico centrale fino alle coste subsahariane e l’Oceano Indiano occidentale fra Golfo Persico e costa kenyota), la natura e ampia diversificazione dei traffici illeciti e delle infiltrazioni terroristiche e dei pericoli per la sicurezza nazionale le sue rotte navali e le sue risorse energetiche. Nella realtà odierna, le esigenze d’impiego sia di polizia che di necessità militari a cui il Corpo è chiamato ad adempiere si sono immensamente accresciute.

In questa ottica, che discende pure dalla razionalizzazione delle spese e dell’impiego di uomini e mezzi in mare da parte delle forze di polizia, in base al dettato del decreto legislativo n.177/2016, entrato in vigore il 13 settembre 2016, che ha visto l’incorporamento da parte della GdF dei mezzi dei reparti nautici dei Carabinieri, della Polizia di Stato e del Corpo Forestale (che è stato incorporato dall’Arma dei CC), il Corpo della Guardia di Finanza sta vedendo l’ingresso in linea di nuovi e più performanti mezzi, in primis:

–  pattugliatori d’altura, acronimo internazionale OPV, della classe “Monti”; in grado di operare fra blu e brown water (cioè fra acque costiere, zona contigua e alto mare) in missioni prolungate: i primi due esemplari ordinati e costruiti sono già operativi

– aerei da pattugliamento marittimo P72-B Maritime Patrol derivati dal pattugliatore per la caccia antisom della MMI (ma in dotazione organica all’AMI), con due velivoli consegnati e due ordinati, forniti di ricca e avanzatissima dotazione elettronica (pure per l’esercizio del controllo anti inquinamento) e  di buona autonomia (può superare le otto ore);

– nuova linea di base di elicotteri bimotori AW139, di cui è da poco iniziatala consegna dei 22 velivoli ordinati.



Guardia di Finanza: il nuovo AW139 con la livrea del Corpo.
L’AW139 di Leonardo (ex Finmeccanica)fa parte della AWFamily che comprende anche l’AW169 e l’AW189 ed è in grado di svolgere ogni missione grazie alla sua efficacia operativa, affidabilità e sicurezza. L’AW139 è caratterizzato da elevati margini di potenza ed può trasportare fino a 15 passeggeri a velocità elevata, nella cabina più spaziosa della sua classe. Peso max al decollo 7 tonn.

In tal modo, nell’ ininterrotto controllo dell’ampio orizzonte aeronavale nazionale e d’interesse primario per la nostra Nazione e per l’EU, l’ammodernamento e potenziamento del dispositivo dei mezzi aerei e navali della Guardia di Finanza, così come quello spesso similare della Guardia Costiera, potrà offrire un più incisivo e efficace contributo alle esigenze della Marina Militare e alla valida azione del soccorso in mare, a cui partecipano pure gli elicotteri con capacità ogni tempo dell’AMI.