13 Novembre 2020 Il Pensiero Forte
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EDITORIALE
Di Adriano Tilgher
Poco mi importa chi ha vinto, non mi appassiona la ridda di notizie che giungono dagli USA, ma alcune considerazioni vanno fatte ed alcune conclusioni devono essere tratte. Trump, il presidente degli Stati Uniti uscente, è riuscito ad interpretare l’essenza di un movimento popolare americano che crede negli USA, nel suo “primato”, rifiuta gli schemi artificiali della globalizzazione e vuole pensare essenzialmente alla grandezza della propria nazione ed al benessere dei suoi cittadini. È una gran massa di lavoratori, di gente umile che cerca di tornare a quello che un tempo fu definito “il grande sogno americano”.
LA SPINA NEL FIANCO
«Chissà cosa avrebbe scoperto Colombo se l’America non gli avesse sbarrato la strada». Con questa frase satirica lo scrittore e poeta Irlandese Jonathan Swift spiegò il carattere casuale della scoperta dell’America effettuata nel 1492 da Cristoforo Colombo. La colonizzazione europea delle Americhe fu il fenomeno storico che portò all’esplorazione, del continente americano da parte di diversi stati d’Europa, il processo produsse una sistematica distruzione, delle popolazioni locali, e si concluse nella seconda parte del diciannovesimo secolo con il più grande eccidio della storia, in 500 anni, 114 milioni di legittimi abitanti del continente americano trovarono la morte per mano dei colonizzatori, come conseguenza di guerre, perdita del loro ambiente naturale, cambio dello stile di vita e malattie a loro sconosciute portate dal continente europeo. Oltre agli “indigeni” altra specie finita nei mirini delle armi da fuoco, fu il bisonte americano, (Bison bison), una specie che un tempo vagava per tutto il Nord America dall’Alaska al Golfo del Messico, dalla costa atlantica, fino a New York, Georgia, Florida e Carolina del Nord.
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