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Titolo |
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Una parentesi luminosa. L’amore segreto fra Umberto Boccioni e Vittoria Colonna |
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Autore |
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Caracciolo Chia Marella |
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Dati |
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177 p., ill., brossura |
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Prezzo |
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€ 18,00 |
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Prezzo IBS |
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€ 18,00 |
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Editore |
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Adelphi |
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Collana |
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La collana dei casi |
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EAN |
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9788845922688 |
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Una parentesi luminosa. L’amore segreto fra Umberto Boccioni e Vittoria Colonna di Marella Caracciolo Chia
“Ho aperto con cura, delicatamente. Si trattava di un gruppo di ventuno lettere. Su molti fogli ho riconosciuto la scrittura larga e tondeggiante di Vittoria. Come pure – su alcuni – il suo monogramma: una V e una C in un ovale circondato da nastri svolazzanti e sovrastato da una corona principesca. Poi c’erano altre lettere: lunghissime e con numerose cancellature. Tutte firmate nello stesso modo: Vostro Boccioni.”Assolutamente da inserire nelle letture, dedicate a questo anno centenario del Manifesto Futurista, il bel libro di Marella Caracciolo Chia, ha origine da una lunga ricerca, intrapresa dalla scrittrice, presso fondazioni, archivi e biblioteche nell’intento di dare corpo ad una serie di notizie già di sua conoscenza e poter così completare e scrivere la vita e il lavoro dell’orientalista e viaggiatore romano Leone Caetani, duca di Sermoneta, nonché accademico dei Lincei e membro del Parlamento Italiano dal 1909 al 1913.
Uno degli obiettivi di questa indagine era quello di rintracciare ed esaminare la fitta corrispondenza intercorsa fra Leone e la moglie Vittoria Colonna durante i loro diciannove anni di matrimonio e precisamente dal 1901 al 1920.
La ricerca paziente e minuziosa viene premiata. Infatti, nel 2006, Marella Caracciolo ha la possibilità di accedere a un baule da viaggio, conservato presso l’archivio Caetani di Roma, e di proprietà della stessa Vittoria Colonna, contenente un numero imponente di documenti, fra cui anche le lettere in questione.
La corrispondenza era stata riordinata in tarda età da Vittoria stessa, che aveva suddiviso tutte le missive “in tanti mazzetti, ognuno dei quali era stato legato con un nastro di garza color pervinca.”
Ma il prezioso contenitore racchiude una sorpresa, e cioè un piccolo gruppo di lettere, ventuno per la precisione, che a differenza degli altri, legato strettamene con un pezzetto di corda, svela l’avvenuta conoscenza di Vittoria con il pittore futurista Umberto Boccioni.
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Vittoria Colonna a un ballo (1898)
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La scoperta di questa corrispondenza, induce Marella Caraccio, come dice lei stessa, a “ …mettere da parte, solo temporaneamente, le mie ricerche su Leone Caetani, ed ho cercato di ricostruire, per quanto possibile, l’incontro che a quelle lettere aveva dato origine.”
Ne esce uno spaccato della vita della nobiltà romana del novecento, segnata dalle storie della bella, intelligente e inquieta Vittoria Colonna, il cui padre, Marcantonio duca di Marino, è il primogenito del principe Colonna, discendente di una delle più antiche dinastie di principi romani, e di suo marito Leone Caetani, a sua volta principe di Teano, che rappresenta un’altra grandissima dinastia romana.
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Vittoria Colonna a un ballo (1898)
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La scoperta di questa corrispondenza, induce Marella Caraccio, come dice lei stessa, a “ …mettere da parte, solo temporaneamente, le mie ricerche su Leone Caetani, ed ho cercato di ricostruire, per quanto possibile, l’incontro che a quelle lettere aveva dato origine.”
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Leone Caetani
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Comincerà così a riprendersi la sua vita di ragazza. Passerà lunghi mesi viaggiando in tutta Europa, fermandosi spesso a Parigi e a Londra dove potrà frequentare liberamente i suoi illustri amici: Edoardo VII, la regina Alexandra, l’Agha Khan, l’allora giovanissimo Wiston Churchill e anche artisti di grande fama come Gabriele D’Annunzio, Eleonora Duse e il pittore Giovanni Boldini. Potrà sfogare la sua mania di fare shopping comperando molti abiti e cappelli. E non mancherà di continuare a dare spazio a uno dei sui passatempi preferiti: il gioco del poker e del bridge.
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Umberto Boccioni
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Ed è proprio durante questa permanenza e precisamente nel giugno del 1916, che Vittoria, avrà l’occasione di conoscere Umberto Boccioni. Immediatamente fra loro nasce una grande simpatia, una forte amicizia che si trasformerà in un profondo sentimento, alimentato da una serie di incontri supportati dalle lettere che i due si scrivono. Ma il tutto è destinato ad avere una breve durata, infatti sul finire del mese di luglio Boccioni, sarà chiamato al fronte. Lì morirà il 17 agosto per una caduta da cavallo.
Si infrangono così le speranze di Vittoria che ha sognato di continuare a frequentare Umberto Boccioni e svanisce anche la possibilità di riconquistare il marito Leone che, dopo la guerra, si trasferirà per sempre nel Canada portando con se Ofelia Fabiani, attrice del Cafè Chantant e la figlia Sveva nata dalla loro relazione.
Di grande interesse le pagine dedicate da Marella Caracciolo alla figura di Boccioni per la cura e la passione con le quali racconta il profilo di questo grande artista, che ha avuto la sfortuna di morire giovanissimo, a solo trentaquattro anni, ma nello stesso tempo di aver contribuito con la sua genialità di pittore e di scultore a dare immagine e grandezza intellettuale al movimento futurista.
Marella Caracciolo Chia – Una parentesi luminosa. L’amore segreto fra Umberto Boccioni e Vittoria Colonna
177 pag., € 18,00 – Adelphi (La collana dei casi)
ISBN 978-88-459-2268-8
Nemmeno il figlio Onorato, desiderato e amato sia da lei che da Leone, riuscirà a smorzare la sua inquietudine. Anzi le ansie saranno destinate ad aumentare quando i medici diagnosticano per il bambino dei gravi ritardi psicofisici che ne comprometteranno un normale sviluppo. La cosa che più amareggia Vittoria è l’atteggiamento della famiglia del marito: le carenze del nipote sono considerate con un disonore, una macchia per la grande e importante dinastia.
La vita che i due sposi conducono, molto spesso l’uno lontano dall’altra, pare specialmente per Leone “una tendenza a scivolare via dalle responsabilità del vivere quotidiano” e determina di conseguenza un rapporto fra i due di “reciproca tolleranza”. Ci sarà,per riempire queste numerose lontananze, l’impegno di Vittoria che scriverà al marito tutti i giorni, informandolo scrupolosamente di come passa le giornate, delle spese che fa, delle persone che frequenta, e perfino dei discreti ma frequenti corteggiamenti di cui è fatta oggetto.
Sullo sfondo di tutto ciò si profila lo scoppio della prima guerra mondiale. Leone andrà al fronte e Vittoria ancora una volta per dimenticare e lasciarsi tutto alle spalle, si rifugia con il figlio, sulla piccola isola di San Giovanni sul lago Maggiore dove pare trovare serenità e quiete. Le sue giornate passano ad arredare la casa dove vive e a riorganizzare il magnifico giardino. La sua grande speranza è che Leone, alla fine della guerra la raggiunga e lì possano vivere tutti e tre insieme, lontani dall’influenza che la famiglia Caetani esercita su di loro.
Il matrimonio corona un amore improvviso e intenso fra due persone di grande cultura, appassionati entrambi della lettura, dei viaggi e delle automobili. Dopo la lune di miele ed alcuni viaggi fatti in Francia ed in Inghilterra, l’inizio della vita coniugale a palazzo Caetani assieme a tutta la famiglia del marito (genitori, fratelli e cognate), comincerà a pesare sempre di più sugli umori di Vittoria. La severità degli ambienti della casa di Leone, le aveva sempre, come dice lei stessa “fatto gelare il cuore”. Per di più le regole di comportamento della famiglia Caetani, rigide ed intransigenti, soffocavano le sue iniziative e la sua allegria. La loro parsimonia e il loro individualismo mettevano a dura prova la sua voglia di vivere e di divertirsi.
Inoltre Leone, occupandosi dell’amministrazione del grande patrimonio terriero della famiglia, resta lontano da Roma buona parte della settimana, lasciando molto spesso sola Vittoria, che diventa sempre più irrequieta; su di lei pesa molto il confronto con la suocera e le cognate dalle quali si sente osservata e giudicata e che non la reputano una buona moglie. Anche in occasione della nascita del figlio Onorato, nove mesi dopo il matrimonio, ha subito la percezione di non essere considerata una brava madre.
Ne esce uno spaccato della vita della nobiltà romana del novecento, segnata dalle storie della bella, intelligente e inquieta Vittoria Colonna, il cui padre, Marcantonio duca di Marino, è il primogenito del principe Colonna, discendente di una delle più antiche dinastie di principi romani, e di suo marito Leone Caetani, a sua volta principe di Teano, che rappresenta un’altra grandissima dinastia romana.
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