9 Febbraio 2023
9 Febbraio 2009.
A Udine, città d’accoglienza, esala l’ultimo respiro Eluana Englaro, dopo che le è stato staccato il sondino di nutrimento forzato. Neppure una puntura per eliminare il lento dolore del vegetale abbandonato alla completa consunzione. Sarebbe stata ‘eutanasia’?
Diciassette anni trascorsi in preda al ricatto degli idolatri della non vita.
Una sospensione tra corpo, psiche e anima terribile, oltre ogni tragicità, nel buio della coscienza.
Gli esagitati del fideistico, cieco vitalismo, al sevizio di arroganti propalatori di ideologie e di culti dell’attesa miracolistica, avevano tenuto alla catena per anni le sentenze dei tribunali e la carta costituzionale. Affiancati dall’aperto tradimento di parlamenti e governi remissivi, pavidi, vili, suggestinati e narcotizzati dalle insane sarabande dgmatiche.
Orrore.
Onorare la volontà e lo spirito della vittima sacrificale di un atroce destino, e il mare sconfinato del dolore di madre e padre, esemplari espressioni di dignità civile, la cui coscienza è stata violata impunemente nel tempo e nello spazio di un Paese travolto dal dileggio brutale di un non veritiero amore. – D. C.
In ricordo di ELUANA ENGLARO