‘Democratura’? Riforma della Costituzione, partiti e partitocrazia. Rilievi critici da chi è stato dentro le strutture rappresentative, sperando vanamente in una svolta storica

12 Dicembre 2022 Fonte: La Sicilia Autore: Nicola Bono Nota di Domenico Cambareri

Abbiamo ricevuto nei giorni scorsi dall’ex On. e ex Sottosegretario di Stato Prof. Nicola Bono il suo articolo pubblicato sul quotidiani La Sicilia (edito a Catania), che qui veniamo ad ospitare.

Sottolineiamo e ricordiamo che il termine ‘partitocrazia’ non è un termine colorito di mero svago linguistico, ma una ben precisa categoria politologica relativa a concrete analisi di reggimenti politici. Conduzioni, esercizi di potere tramite governi e parlamenti che si ammantano, con sbandieramenti della magna carta promulgata, di essere democratici. Pura apparenza, visto che, invece, infiocchettano le corde dell’incaprettamento delle costituzioni vigenti con una rozza e verbosa maestria oratoria ripetitiva, o, non di meno, demagogicamente mielosa e suadente quanto bolsa, quanto compulsiva, quanto ferocemente predatoria. Con convincenti e perfino perfetti paludamenti di esercizio di elevato civismo da emulare.

Ecco allora la ‘democrazia dei partiti’. Democrazia che, con ripetuti atti normativi e susseguenti prassi, inficia spirito e lettera della Costituzione di riferimento; e che, con una proliferante e invasiva, pervasiva e paralizzante autodichia, con una incessante attività di patogenesi, si sostituisce in tutto e per tutto al rapporto fra norme generalissime e popolo, ossia al corpo elettorale della cittadinanza. Rapporto che viene sostanzialmente sclerotizzato, svuotato e formalmente utilizzato come orpello d’abbellimento estetico e simbolico dell’architettura, della scenografia e del cerimoniale del sistema democratico. Rapporto di cui invece i rappresentanti eletti e i governanti, ciascuno per la propria parte, dovrebbero essere attenti, se non gelosi, custodi e interpreti: innanzitutto, contenendo e bloccando con virtuosa determinazione civica, ogni individuale e collettiva tentazione, brama di arrogante, opaco e arbitrario accaparramento dell’esercizio del potere legislativo e di quello esecutivo. Tramite una più o meno lenta o più o meno veloce erosione del quadro formale e dell’effettiva cornice in cui si dovrebbero muovere le dinamiche politiche rispettose degli equilibri costituzionali e istituzionali.

Ci riserviamo di muovere nostri eventuali rilievi al pensiero espresso da Nicola Bono con un intervento separato.

Avremo anche il piacere di pubblicare, fra gli ‘articoli storici’, la lunga intervista con Domenico Fisichella, pubblicata a metà anni ’80 su ‘Il Secolo d’Italia‘, sul tema delle riforme costituzionali, che ricevette allora in Parlamento sicura attenzione. I diversi nostri articoli successivi, pubblicati nel corso degli anni, sono in parte reperibili fra le pagine di ‘L’Europa della Libertà’.

D.C.

#costituzione #riformecostituzionali #partitocrazia

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da Redazione | Ago 27, 2022 | Politica

Lettera aperta dell’associazione Europa Nazione ai leader dei partiti italiani – di Nicola Bono (tra i firmatari anche Salvo La Porta)

di Nicola Bono 

L’Associazione Europa Nazione, che ha lasciato libertà di voto ai propri soci, in quanto ha deciso di non prendere posizione ufficiale per nessun partito che concorre alle elezioni legislative del 25 settembre 2022, esprime il suo disappunto e sconcerto per l’indegno spettacolo offerto in merito alle modalità e ai criteri attuati per la formazione delle liste dei candidati. Ancora una volta, partiti divisi su tutto e incapaci di confronti sereni, hanno confermato il “patto di ferro” dell’intesa tra loro di continuare l’esproprio del diritto costituzionale dei cittadini italiani di scegliere i propri rappresentanti in Parlamento. E’ dal 2005, con il varo della legge elettorale definita “Porcellum”, fino all’attuale normativa “Rosatellum”, che la politica si fa beffe dei diritti degli elettori e della rappresentanza dei territori e riduce la scelta dei candidati al Parlamento a decisioni discrezionali e arbitrarie di parenti, coniugi e amici personali, spesso inadeguati al ruolo, che vengono incredibilmente paracadutati in territori a loro del tutto estranei. Una sagra di nomine che non hanno nulla di politico e di rappresentativo, fondate sul principio dell’appartenenza fiduciaria ai leader, senza alcun legame con il popolo elettore. Un meccanismo prepotente e offensivo della sovranità popolare, che per quanto attiene specificatamente al Senato, potrebbe assurgere a vera e propria violazione della costituzione, atteso che per la Camera Alta il principio di rappresentanza è fondato su base Regionale.

I candidati dovrebbero quindi essere residenti nella Regione e non sconosciuti esterni che poi si dileguano all’indomani delle elezioni. Ma come si può ancora impunemente consentire ai partiti di esercitare poteri che violano la Costituzione? Come si possono ancora ritenere libere elezioni, attività di finta espressione del voto, limitato unicamente ad una scelta di simboli di partito e non di persone, senza più alcun legame con gli interessi popolari e territoriali? Ma cosa di diverso si può pretendere dagli attuali partiti, ridotti a comitati elettorali, che non hanno mai adottato regole interne che garantissero gestioni e decisioni democratiche? Aveva ragione Piero Calamandrei quando alla Assemblea Costituente dichiarò: “una democrazia non può essere tale se non sono democratici anche i partiti”. Anche per questo la politica ha perso ogni credibilità e competenza e subisce il commissariamento di Premier “tecnici”. Per queste ragioni Europa Nazione si rivolge a tutti i leader dei partiti in corsa alle elezioni anticipate e chiede una dichiarazione pubblica di impegno, subito dopo le elezioni, ad approvare una legge elettorale che restituisca i diritti negati ai cittadini e ai territori. Solo così i cittadini potranno valutare quali leader saranno disponibili ad uscire dalla congrega degli usurpatori dei diritti costituzionali del popolo elettore italiano, così come potranno giudicare i leader che continueranno ad ignorare la richiesta di ripristino delle garanzie democratiche. Non è più tempo di egoismi e prepotenze, ma di scelte per il ritorno all’etica e al rispetto della Carta Costituzionale, nel primario interesse del Paese. Viva la democrazia e viva l’Italia. Europa Nazione

I firmatari: Nicola Bono, Alfonso Amaturo, Alessandro Arancio, Nadia Barattucci, Corrado Cammisuli, Enrico Facco, Renato Giovannelli, Giorgio Holzmann, Salvo La Porta, Gennaro Malgieri, Dino Melluso, Silvio Meloni, Silvano Moffa, Enzo Molettieri, Pippo Monaco, Mimmo Nania, Adriano Napoli, Oronzo Orlando, Walter Pepe, Maria Rosaria Perdicaro, Rosario Polizzi, Francesco Rubera, Manuela Ruggieri, Noemi Sanna, Rosario Trotta, Roberto Visentin, Vittorio Delogu.