Cos’è, e perchè è stata progettata, la nuova autostrada del gas siciliana.
Registro, dalle email che ricevo, particolare interesse sulla cosiddetta “Sealine Tirrenica”, cioè la nuova condotta di esportazione verso il continente del gas entrante in Sicilia dai due gasdotti internazionali con terminale a Mazara del Vallo (circa il 30% del gas circolante in Italia) e da Gela (un altro 13% circa).
Credo sia il caso di fare un po’ il punto sulla rete gassifera siciliana, gestita da Snam rete gas (gruppo Eni).
Snam Rete Gas sta già predisponendo la posa di un ulteriore tubo sul fondo dello Stretto di Messina (attualmente sono due). Ma non solo, recentemente da Palermo è arrivato anche lo sta bene per un progetto molto più interessante, cioè proprio la Sealine Tirrenica. Si tratta di un collegamento nuovo di zecca tra la Sicilia e la Campania con punto d’uscita del gas a Monforte San Giorgio e punto di entrata in Campania a Policastro Bussentino, in provincia di Salerno.
A Monforte verrà istallata una stazione di compressione del gas della potenza di circa 50 Mw, che servirà a spingere il gas da sud a nord. In pratica brucerà parte del gas che trasporta per aumentare la pressione della rete gas, permettendo in questo modo di aggiungere un canale di uscita in direzione nord. Va specificato che la combustione del gas naturale non produce gas inquinanti (niente zolfo, diossina o robe del genere) ma solo CO2, che è un gas climalterante.
Tuttavia, vista la presenza nella stessa area di un tessuto industriale densissimo e altamente inquinante, i residenti della zona si chiedono cosa abbiano fatto per meritare tanta fortuna…
La Sealine Tirrenica, in realtà, servirà a veicolare la gran quantità di gas naturale in entrata dai due rigassificatori in progetto a Porto Empedocle e nel siracusano.
Da notare, tra l’altro, la valutazione strategica sui rigassificatori in Sicilia fatta da Eni (proprietaria di Snam Rete Gas) già diversi anni fa: un rigassificatore nell’isola è assurdo, perché troppo lontano dalle zone di consumo del prodotto importato. Aggiungo, per completezza, che anche volendo Eni un rigassificatore in Sicilia non lo avrebbe neppure potuto costruire perchè ha già l’Antitrust sul collo, essendo contemporaneamente titolare dei contratti internazionali di importazione del gas e della rete di distribuzione del gas stesso…
Ma siccome i rigassificatori, nel frattempo, sono diventati due anche senza l’intervento dell’Eni, ecco pronta la Sealine per veicolare (previo pagamento del pedaggio) il gas che Enel (Porto Empedocle) e Erg-Shell (Priolo) tra qualche anno faranno entrare in Sicilia.
Questo il quadro generale della situazione, ad uso e consumo dei cittadini messinesi, agrigentini, siracusani e del resto dell’isola.