Latina. Garibaldi di fronte la storia. Giuseppe Spadaro: «Racconto l’impresa dei mille, ma anche dalla parte dei vinti, nella Sicilia dei misteri»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Giuseppe Spadaro, autore di “Garibaldi di fronte la storia”. «Un libro presentato il 4 luglio alla Biblioteca centrale di Roma. C’è questo sottotitolo, La Sicilia dei misteri che indica la situazione particolare che presentava la Sicilia nel 1860. Tra i fautori c’erano Crispi o Nicola Fabrizi, perché era la zona la si considerava come una delle più adatte affinché la spedizione avesse successo. L’aristocrazia odiava i Borboni e questo coinvolgeva la borghesia. L’aristocrazia si riteneva discendente dai Normanni, avevano questa impostazione, quella di sentirsi compagni, non vassalli del re». Questo però non vuole essere soltanto un libro di storia… «No, né vuole essere una biografia di Garibaldi. Nel 1812 gli aristocratici erano riusciti ad imporre una costituzione, improntata su quella inglese. Ma dopo la restaurazione i Borbone tolsero ogni costituzione». E in questo libro lei scandisce questa impresa… «Sì, ma io vedo la cosa anche dalla parte dei vinti. Sapete, i primi mille erano davvero il fior fiore degli italiani. Ma, come sempre, ci sono dei distinguo e delle precisazioni».
Natalia Pane
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