16 Ottobre 2008
Carlo Sgandurra
Recuperare e rilanciare capacità progettuale, qualità del servizio e ruolo dell’Anas
PREMESSA
L’assolvimento di un ruolo “pubblico” da parte di un apparato – Ente, Società o altra struttura organizzativa – si misura sulla sua capacità di corrispondere a esigenze definite, che sono al contempo bisogni dei cittadini (bisogni, oltretutto, giuridicamente qualificati: scaturiscono da diritti) e interesse della collettività (in quanto il relativo soddisfacimento è naturale premessa di un accettabile benessere generale).
Relativamente all’ANAS, parliamo di un’Azienda pubblica chiamata a gestire una rete infrastrutturale sulla quale si svolge il trasporto terrestre. Il suo compito è, quindi, assicurare la mobilità come diritto del cittadino (un diritto che esprime addirittura valori riconosciuti in Costituzione: la libertà di circolazione di cui all’art. 16) e come elemento assolutamente decisivo per lo sviluppo sociale e la crescita economica (le caratteristiche e le potenzialità dei sistemi di trasporto determinano l’ampiezza, se non l’esistenza stessa, dei mercati).
Per il soggetto investito di responsabilità di governo, è di capitale importanza avere strumenti per valutare, rispetto alle esigenze da soddisfare, l’idoneità dell’assetto organizzativo assunto (statale, parastatale, locale o imprenditoriale-societario, ma comunque di natura pubblica).
LE FUNZIONI DELL’ANAS
In tema di infrastrutture viarie, l’ANAS è storicamente il solo gestore importante.
D’altra parte, in un orizzonte di lungo periodo, si può notare come fenomeni tecnici (evoluzione dei trasporti, motorizzazione di massa, sviluppo tecnologico dei veicoli) e cambiamenti istituzionali (accresciuta importanza delle realtà locali, istanze regionalistiche e federalistiche) abbiano fatto nascere altri gestori: privati concessionari autostradali, enti territoriali a vario livello ecc.
Le funzioni dell’ANAS si sono allora arricchite e diversificate, anche in funzione dei pressanti bisogni di infrastrutturazione del Paese, tanto che oggi possono – molto schematicamente – essere raggruppate in tre filoni:
w funzione di gestione stradale;
w funzione di controllo sulle concessionarie private;
w funzione di investimento (nuove opere).
La terza funzione è di notevolissimo peso ma rappresenta, sostanzialmente, un’attività di “service” in favore del Ministero delle Infrastrutture e non viene presa in considerazione da questo breve documento.
Specificità operative, titolarità di poteri e ruoli caratteristici pertengono invece alle prime due funzioni, vere e proprie espressioni di corrispondenti interessi pubblici primari. È dunque in relazione allo svolgimento di queste due funzioni (funzione di gestione – funzione di regolazione) che occorrerà effettuare l’indispensabile valutazione cui sopra si accennava: quella sulla idoneità dell’assetto organizzativo (pubblico) configurato.
SIGNIFICATO DELLA GESTIONE STRADALE
La ridefinizione delle logiche di sviluppo strategico dell’Azienda, che passa attraverso una riorganizzazione tale da separare tra loro funzioni di regolazione e funzioni di gestione, non può non significare anche, e soprattutto, un rilancio di queste ultime.
Il riferimento è alla gestione della rete stradale esistente come attività-funzione qualificante e caratteristica dell’ANAS, nell’interesse della collettività.
La gestione delle strade, infatti, risulta senz’altro determinante per assicurare una corretta – e qualitativamente soddisfacente – mobilità, che è, come detto:
Ä diritto del cittadino;
Ä fattore decisivo per la competitività dell’economia.
Ciò, a maggior ragione, in un contesto come quello italiano, contraddistinto (gli indicatori sono univoci) dall’assoluta prevalenza del traffico su gomma e da una capacità delle arterie viarie prossima alla saturazione: è evidente che la gestione stradale deve essere votata all’eccellenza, giacché la minima criticità potrebbe comportare la paralisi.
La “gestione”, nel significato più pieno, comprende tre grandi aree di attività tra loro strettamente intrecciate:
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manutenzione – esercizio;
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sorveglianza – presidio del territorio;
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intervento nelle emergenze.