L’arte che non muore intende discutere la condizione dell’arte contemporanea provando a leggerne il profilo da una prospettiva di tipo immaginale che, rifiutando di accreditare l’ipotesi conclamata della sua morte e della sua liquidazione commerciale, cerca di individuarne i caratteri precipui e l’irriducibile e fondamentale sopravvivenza. Contro l’idea fondamentalmente teleologica che l’arte, come la storia o la filosofia, possa terminare, l’interpretazione immaginale assicura il riconoscimento della fisionomia strutturalmente anacronistica del fenomeno artistico e della sua insopprimibile e continua risorgenza. Inoltre il libro mira ad approfondire lo sguardo immaginale intorno alle opere simboliche anche in quanto è indirizzato a promuovere una modalità di esperienza di esse capace di esaltarne la vitalità, la forza trasformatrice e la peculiare forma di conoscenza che ne scaturisce.
Paolo Mottana è professore ordinario di Filosofia dell’educazione presso l’Università di Milano-Bicocca. Presidente dell’Associazione IRIS (Istituto di Ricerche Immaginali e Simboliche) si occupa da anni del mondo del mito, dell’immaginario e del simbolo nella cultura della formazione. Fra le sue pubblicazioni Formazione e affetti (Armando 1993), Il mèntore come antimaestro (a cura di), (CLUEB 1996), Miti d’oggi nell’educazione. E opportune contromisure (Angeli 2000). L’opera dello sguardo (Moretti&Vitali 2002), La visione smeraldina. Introduzione alla pedagogia immaginale (Mimesis 2004), Caro insegnante. Amichevoli suggestioni per godere (l) a scuola (Angeli 2007), Antipedagogie del piacere: Sade e Fourier. E altri erotismi (Angeli 2008).
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