SICUREZZA PUBBLICA: SILVIO, NON CI SIAMO!

26 Gennaio 2009

fonte: Parvapolis

Domenico Cambareri

I politici nostrani sono senza memoria. E amano, come i bambini, il luccichio degli alamari fuori posto. Ma sono anche sempliciotti, superficiali e alquanto bugiardi. Non affrontano i problemi alla radice e pasticciano e pasticciano sempre di più. Leghisti e terrun del nord in testa. Abbiamo il record mondiale di poliziotti che bisogna “ri”formare” e riqualificare, subito, proprio subito. La cosa più importante rimane il vuoto legislativo, di cui tutti, maggioranza ed opposizione sono colpevoli. Abbattere subito la cancrena di buonismo e perdonismo, garantire l’espiazione delle pene, costruitre nuove carceri: è la prima cosa da fare e non la si fa. I soldati servono ad altro, ma Silvio fa lo struzzo come Veltroni e come D’Alema.

Non utilizzare vernissage alla Veltroni e non sparare puttanate politiche alla D’Alema


Mi rammaricano i toni enfatici ed entusiastici di Silvio nell’annunciare che impiegherà sino a 30.000 militari per dare un formidabile contributo alla sicurezza dei cittadini nelle città e in tutti i luoghi pubblici. Mi rammarica che Silvio si lasci influenzare così tanto da mezze cartucce come La Russa e Maroni, perfetta miscela dei terrun del Nord. Mi rammarica che Silvio confermi la duplicazione degli interni come fatto e prassi oramai acquisiti. Mi rammarica che si illude e che illude gli italiani nel vedere in questo strumento una panacea. La sua solita giovialità non serve per dei bluff e per battute di amara efficacia.
Mi rammarica che Silvio ignori ruoli e compiti a cui sono già chiamati e saranno ancor più chiamati nel prossimo futuro i nostri soldati negli scenari internazionali per compiti di interposizione e di ingaggio attivo in teatri particolari sotto egida Onu. Mi rammarica soprattutto che Silvio non guardi al futuro di una maggiore “proiezione” di ruolo dell’Italia nell’Unione Europea per la stessa Unione Europea e nella Nato per bilanciare la misura del ruolo americano e di quello europeo, e non si periti di pensare al correlativo e doveroso accrescimento dello strumento militare nazionale in funzione di equilibrio bilanciamento integrazione con quelli inglese, francese, tedesco, olandese, spagnolo.
Mi rammarica soprattutto che Silvio non pensi a riparare i guasti a cui si è esposto e ci ha esposto nell’appoggiare a dismisura e in modo squilibrato il cieco asse di potere Washington – Tel Aviv ad onta dei diritti del popolo palestinese e dell’accentuazione delle dinamiche e degli squilibri di tutta la regione, che si riverberano a livello mondiale con oneri umanitari, politici e finanziari pesanti.
Premesso e sottolineato che la prima ed unica sede per affrontare il problema della delinquenza e per risolvere nei modi dovuti ciò che più ci colpisce e intimorisce come la violenza fisica di qualsivoglia natura e soprattutto la violenza sessuale, è il Parlamento. Premesso che è in Parlamento che andrebbero avanzati ed approvati con urgenza disegni di legge atti a modificare l’attuale quadro normativo dei delitti contro la persona, orientando in maniera definitiva il discorso giuridico e penale in maniera affatto diversa con il ricorso all’accrescimento delle pene per violenze sfruttamento riduzione in stato di schiavitù e assassinio, e con l’abolire sia il cumulo dei benefici attualmente previsti con quanto già concede la formula del patteggiamento, sia premi e permessi di qualsiasi natura (a mio parere, non prima dello sconto dei quattro quinti della pena comminata sino a venti anni) e con il disboscare la giungla di discrezionalità in ordine alle misure temporanee entro cui si muovono i gip e i giudici di sorveglianza. Premesso e sottolineato che il governo può e a questo punto dovrebbe e deve procedere con sollecitudine e in via d’urgenza in questa direzione con decretazioni che avrebbero grande accoglienza nella pubblica opinione e favorirebbero la condizione atta a far recepire al “palazzo” che rappresenta il “paese legale” le necessità del “Paese reale”.
Premesso e ricordato che è già stato qualcosa di sciocco e di pura immagine l’attuale utilizzazione di 3000 militari di rincalzo alle forze di polizia; e che, a sentire aneddoti ed esperienze di cittadini siciliani, lo fu la anche la tanto esaltata operazione dei “Vespri siciliani” di anni addietro, per i quali si arrivò a vere e proprie forme di coesistenza nel territorio fra soldati e criminalità comune, con il vivi e lascia vivere, con il girarsi la faccia dall’altro lato, … con il fermare per controllo e con il multare solo le auto della gente per bene, è giusto davvero che il discorso lo si inquadri senza pruriti e con retrodatazioni necessarie cronologiche con quanto si discusse e si discuteva durante il primo governo Berlusconi.
Nel lontano 1994, caro Silvio. Quando si parlava delle stesse cose, e in aggiunta si discuteva su come arrivare a realizzare grandi risparmi e maggiori efficienze nell’ambito delle forze di polizia. Allora, si decise di soprassedere e di rinviare di qualche anno l’attuazione delle decisioni – perché i tempi non erano maturi, le forze dell’ordine erano troppo radicate nell’appartenenza ai propri corpi…! -, in primis quella di un’integrazione operativa capillare su tutto il territorio nazionale delle forze di polizia esistenti. Poi, qualche anno dopo arrivò lo scellerato governo D’Alema, con cui si buttarono tanti e tanti altri soldi al vento per rendere i Carabinieri “Forza “Armata”, e con cui si accentuarono demagogie discrasie e inefficienze. Grazie anche ai placet leghisti. Già da allora noi detenevamo il record mondiale del rapporto tra popolazione civile e forze di polizia. E lo deteniamo ancora. Allora non utilizzare vernissage alla Veltroni e non sparare puttanate politiche alla D’Alema. Hai una maggioranza parlamentare, usala. Hai degli obblighi da adempiere verso la Nazione, adempili. Hai vinto le elezioni anche per il pacchetto sicurezza, attua quanto necessario a risolverlo. Non giocare ai soldatini che corrono con le fanfare per le strade dei capoluoghi e di qualche fortunato borgo. I soldati, al più, possono servire solo per tamponamenti urgenti di carenze, come per i periodi di tempo occorrenti a riqualificare le aliquote degli agenti della Polizia di Stato da richiamare nei centri di addestramento. Riporta i Carabinieri a prima Arma dell’Esercito, ponendoli alle dirette dipendenze del Capo di S.M.D., e recupera centinaia e centinaia di uomini, molte migliaia di uomini dagli uffici di Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, Guardie Forestali, Guardia Costiera e dai compiti di super protezione dei “palazzi” istituzionali, dalle scorte, dagli incessanti compiti di rappresentanza “istituzionale” e dalle mille nascoste pieghe di sottoutilizzazione operativa. Libera intere mute di segugi superefficienti con le stellette e non con il tartufo di Brunetta, lascia stare le note stonate, le baggianate del “deserto dei tartari”, cose che ti offendono e ti squalificano. Ricordi quando qualche anno addietro avesti a dire l’altra puttanata sulla portaerei appena varata? Ma i predicozzi e non possono essere infiniti, così come le tue cadute di qualità e di stile, non certo per l’abbronzato Obama, che battuta carina rimane. Checché ne dica la femme in cerca di ruolo all’Eliseo, che rinnega la sua Patria e la sua origine per ipocriti, insipidi, amatriciani veltronismi incartati in vela dalemà. O qualche sionista papalino in quel di Montecitorio. Per la miseria, Silvio, non starnazzare ancora, e finalmente chiudi la partita su sicurezza e su magistratura in modo definitivo ed esemplare. Il cuore del problema della sicurezza è tutto qui. Imponi il ruolo che ti spetta di leader, fai trarre subito le dirette conseguenze ai tuoi gruppi parlamentari. Fini multidoppiezza si piegherà come sempre, pronto a raccattare e a tramare per dopo. Chiudi questa partita politica, non la partita di calcio, Altrimenti, ripensaci. Restituiscici la fiducia che ti abbiamo dato e vai a fare l’imprenditore del Milan a tempo pieno.

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