Roma – Oslo. Ricerche e utilizzazione di fonti primarie sottomarine e off shore internazionale: il mercato globale della prossima SAIPEM 7

24 Febbraio 2025 Fonte: Shipping in Italy

Cantieri

Saipem si fonderà con Subsea7: nasce un colosso con più di 60 navi da costruzione

In futuro previsto un programma di investimenti più efficiente grazie a un’allocazione del capitale ottimizzata su una flotta di mezzi navali più ampia e complementare

di REDAZIONE SHIPPING ITALY 

23 Febbraio 2025

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Saipem Fds in SGdP

Saipem e la norvegese Subsea7 sono destinate a dare vita a un merger che risulterà in un colosso dell’ingegneria energetica da 18 miliardi di euro di fatturato e con una flotta di oltre 60 navi da costruzione.

Con una nota congiunta le due aziende annunciano di aver “raggiunto oggi un accordo sui principali termini di una possibile fusione delle due società tramite la sottoscrizione di un Memorandum of Understanding. La Proposed Combination darebbe vita a un leader globale nel settore energy services”.

Questi gli highlights dell’operazione. La società risultante dalla fusione tra Saipem e Subsea7 sarà ridenominata Saipem7 e avrà un portafoglio ordini aggregato di 43 miliardi di euro, ricavi per circa 20 miliardi di euro ed Ebitda di oltre 2 miliardi di euro. Avrà un’organizzazione globale con oltre 45.000 persone, fra cui più di 9.000 ingegneri e project manager;

potrà contare su una forte complementarità in termini di presenza geografica, competenze e capacità, flotte navali e tecnologie, al servizio di una base di clienti globale. Gli azionisti di Saipem e Subsea7 deterranno in misura paritetica (in rapporto 50-50) il capitale sociale della combined company.

La stessa comunicazione spiega come “ci si aspetta che la Proposed Combination generi un valore significativo per gli azionisti di Saipem e
Subsea7.

Si prevedono sinergie annuali pari a circa 300 milioni di euro dal terzo anno successivo al completamento della fusione, con costi one-off connessi all’ottenimento di tali sinergie pari a circa 270 milioni di euro. La Combined Company avrà azioni quotate sia sulla borsa di Milano che su quella di Oslo. Il perfezionamento dell’operazione è previsto nella seconda metà del 2026”.

A proposito delle soluzioni complementari per i clienti: le due aziende sottolineano “un’ampia gamma di servizi offshore e onshore, dalla perforazione, ingegneria e costruzione, ai servizi di manutenzione (life-of-field) e decommissioning, con una maggiore capacità di ottimizzare le tempistiche dei progetti per i clienti nei settori oil, gas, carbon capture ed energie rinnovabili”. Ma anche “presenza globale e diversificazione della flotta: un’ampia e diversificata flotta di oltre 60 navi da costruzione, che rafforzano le capacità della Combined Company di operare su una vasta gamma di progetti, dalle operazioni in acque poco profonde a quelle ultra-profonde, sfruttando un portafoglio completo di soluzioni heavy lift, posa di tubazioni rigide con modalità J-lay, S-lay e reel-lay, servizi di posa di tubi flessibili e
ombelicali, oltre a capacità all’avanguardia nell’installazione di turbine eoliche, fondazioni e nella posa di cavi”.

Se effettivamente andrà in porto, questa fusione creerà valore significativo per gli azionisti perchè “si stima che le sinergie annuali si attestino a circa 300 milioni di euro dal terzo anno successivo al completamento della Proposed…

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