Il Ministro ombra: risposta europea per recuperare e accrescere l’indipendenza politica dagli USA e ripristinare fiducia e rapporti con la Russia

09 Aprile 2025 Comunicato Eulà – Domenico Cambareri

Grazie, folle furioso e criminale Trump!

Comunicazioni informali del Ministro Ombra

degli Esteri e della Difesa dell’Unione Europea

e degli Esteri, della Cultura Nazionale, della Difesa,

della Funzione Pubblica dell’Italia

‘Direttive’ e indicazioni urgenti e di massima

IL MINISTRO OMBRA

Direttive e indicazioni urgenti

  • in appendice, precedenti articoli, pure su Scuola e docenti in Italia, come diretto riferimento al bieco e sordido attacco operato da un CdM verminaio di colossali incompetenze, in mano alla sordida plebaglia leghista. Vero spettrale contraltare alla feconda e imperitura grandezza del Ventennio.

Attesa e ricevuta la richiesta formale urgente da parte del governo del Regno di Danimarca, da sollecitare quanto prima, a difesa della salvaguardia e dell’integrità della popolazione del territorio groenlandese,

costituire formalmente in #Groenlandia un comando divisionale #aeroterrestre #EU entro cinque mesi, quale reale e definitivo sviluppo di difesa geopolitica della cessata #UEO. Nel frattempo, i seguenti Paesi dovrebbero dare l’avvio alla costruzione delle basi necessarie ed inviare i primi contingenti relativi al trasferimento, da parte di ciascuno di essi, di un battaglione rinforzato di alpini o specialità corrispondente: Olanda, Germania, Francia, Germania, Italia, Spagna, con apertura al contributo esterno di Norvegia, Regno Unito, Canada (a prescindere da pendenze bilaterali in atto). Gli altri Paesi concorrerebbero con apporti minori, ad eccezione di quelli della fascia dell’Europa orientale.

Costituire altresì un comando divisionale aeronavale con compiti di protezione e difesa integrata degli spazi aeromarittimi glaciali e delle rotte di navigazione, attraverso i controlli radar, di rilevamento satellitare, di rilevamento subacqueo (con l’ampia utilizzazione di sonoboe) sopra ed attorno gli spazi aeromarittimi dell’isola-minicontinente (estesa sei volte l’Italia: superficie corrispondente all’Unione Indiana), in base a quanto previsto dal #Trattato mondiale ONU di #Montego Bay, sulle linee di base territoriali e costiere e sulle Zone Economiche Esclusive, #ZEE. I Paesi di cui sopra, con gli ulteriori apporti come su accennato, dovrebbero attuare con forte sollecitudine la presenza continuativa di elicotteri, aerei, rompighiaccio e unità antisommergibili.

Le catene di comando di vertice e tattico e le loro turnazioni avverrebbero secondo accordi fra rappresentanti dei ministri della difesa delle NAZIONI EU coinvolte e dei capi di S.M. Difesa.

Relativamente all’arcipelago delle Faroe, con le stesse modalità di cui sopra, il governo del Regno di Danimarca investe l’Unione europea della responsabilità della sua protezione e difesa. In esso, verranno realizzati apprestamenti adeguati, similmente a quanto più in avanti indicato per le Azzorre (Portogallo)

Sull’arcipelago delle Azzorre e su Madera, su richiesta del governo del Portogallo, installare basi con compiti di protezione e difesa integrata degli spazi aeromarittimi e delle rotte di navigazione, attraverso i controlli radar, di rilevamento satellitare, di rilevamento subacqueo (con l’ampia utilizzazione di sonoboe) sopra ed attorno gli spazi aeromarittimi dell’arcipelago e dell’isola, in base a quanto previsto dal Trattato mondiale ONU di Montego Bay sulle linee di base e sulle Zone Economiche Esclusive, con lo stazionamento di unità navali minori, di elicotteri e di pattuglie di caccia intercettori.

Analisi della conduzione politica bugiarda, colpevole, distruttiva sinora condotta, della risibile alternativa proposta e alternative indicate dalle direttive e dagli indirizzi da seguire

La Commissione europea, su adempimento delle indicazioni del Consiglio dei Capi di Stato e di governo, sta continuando nella sua conduzione programmatica gravemente erronea e lesiva dei diritti, della serenità e degli interessi dei popoli europei.

I due organismi e, per le sue proprie ed ancora marginali competenze, il Parlamento europeo, hanno il gravoso compito di modificare con urgenza la visione geopolitica, mal celatamente irresponsabile e cinicamente aggressiva, recepita dapprima passivamente e poi con aperta connivenza – ma sempre su posizioni di completa subalternità – imposta dai governi ‘suani’ (o ‘usani’, sinonimi e neologismi da adottare al posto dell’erroneo ‘americano’) e britannico sia all’interno che all’esterno della NATO. 

Essi hanno altresì da modificare il percorso, sempre bellicista, ottuso ed inconcludente, intrapreso dopo la svolta radicale e per più versi raccapricciante che è stata intrapresa dal nuovo presidente suano Trump.

L’aumento indispensabile delle spese per gli armamenti deve perseguire i seguenti obiettivi:

– sul piano degli armamenti e delle riserve di fuoco aero-terrestri e di difesa missilistica e ciber-spaziale del territorio e dei mari europei, ripristinare gli standard previsti dal Trattato di disarmo OSCE dell’Europa centrale, firmato fra Paesi NATO e la Russia + CSI, incrementati di non oltre il 30%, con prodotti di nuove ed adeguate progettazioni e produzioni, annullando le enormi carenze e le vetustà dei mezzi accumulate. Su scala temporale, questo programma non di riarmo ma di adeguamento difensivo di medio-basso livello dovrebbe essere realizzato entro un dodicennio; lungo il confine orientale, in sede NATO ritirare i contributi dei Paesi europei coinvolti e votare per la chiusura delle basi d’aggressione della NATO installate da dopo il 2005 lungo le fasce di confine orientale, dalla Polonia alla Romania.

L’ammodernamento aero-terrestre, dei parchi dell’artiglieria pesante tradizionale e missilistica, dei mezzi corazzati e dei corazzati della fanteria d’assalto, dei nuovi elicotteri d’attacco e dei rivoluzionari convertiplani, della mobilità delle forze aviotrasportate, della difesa missilistica d’alta quota e anti missili balistici e delle riserve di fuoco, dei sistemi aerei di sorveglianza a largo raggio, difesa, attacco e trasporto, compresi i ‘robot’ gregari, deve essere perciò finalizzato al raggiungimento non di una superiorità schiacciante sulle forze di Russia e CSI ma di un’equivalenza di forze atta a svolgere una primaria azione di deterrenza contenuta e ad avviare un clima di reciproca fiducia.

Fiducia che è stata distrutta dal proditorio e lungamente preparato assedio della Russia imposto dall’occulto sabotaggio operato dalla plutocrazia USA, condiviso dal Regno Unito ed accettato dai Paesi europei, con il fine di procurarne l’implosione. Fiducia che dovrà adempiersi con il ristabilire i partenariati fra Russia ed Unione europea e rafforzarli, e quindi con una NATO sotto controllo europeo e denuclearizzata nei vasti teatri di Eufrasia, e nel G8, qualora la politica estera ed economica degli USA venisse ad accettare queste future impostazioni non trattabili. E qualora questi due ‘contenitori’ venissero ad avere una reale giustificazione di esistere entro il prossimo settennio.

– Sul piano degli armamenti aeronavali e di proiezione esterna, va realizzata ex novo una strategia complessiva ed articolata, giacché è dal mare che possono provenire pericoli di instabilità e di coercizione e non dal confine terrestre orientale.

In questi ampi e pruriginosi nuovi contesti, questa strategia necessita di ulteriori interventi e sviluppi successivi a quello presente. Motivazioni e obiettivi è da sottolineare che non sono coincidenti con quelli della NATO, giacché il maggiore partner di questa alleanza orami si configura come contendente economico-politico-militare in più campi; e il maggiore presunto pericolo odierno ad oriente, quello russo, non si presenta realmente come pericolo sin dal futuro più prossimo, anzi come potenza con cui andranno ripristinati integralmente i precedenti rapporti, quanto pure rafforzati.

Qui si indica l’esigenza prioritaria di ridurre fortemente la subalternità tecnologia e l’adozione ed operatività di mezzi militari di prima linea nella difesa dei cieli. Pertanto, i Paesi come la Finlandia e la Romania che hanno proceduto di recenti all’acquisizione di caccia d’attacco F35 dagli USA, devono procedere all’interruzione di questi contratti (con l’aiuto degli altri partner) e avviarsi all’acquisto del caccia intercettore anglo-svedese Gripen, o altrimenti dell’Eurofighter o del francese Rafale. Similmente, gli altri Paesi, come l’Olanda, che hanno acquistato questi velivoli, devono interrompere questi processi di acquisizioni e dotarsi di uno dei su citati aerei europei.

A questi velivoli statunitensi, acquistati dal Regno Unito (ora extra UE, ma a cui si lascia la porta aperta…) e dall’Italia per l’impiego negli scenari del combattimento air-sea-land e imbarcati nelle portaerei, non può essere lasciata la pericolosissima esclusività del ruolo bellico, per cui (riprendendo una certa visuale dell’abortito piano di Cameron e Sarkozy) bisogna rilanciare l’utilizzazione di un caccia imbarcato europeo, che non può essere il Rafal francese ma l’Eurofighter per necessitanti motivazioni industriali, politiche e di standardizzazione. Gli impegni di spesa per realizzare la versione navalizzata e di adeguamento delle portaerei, non indifferenti, vanno affrontati subito affinché si possa cominciare a parlare di un’effettiva capacità politica di realizzare una prima linea operativa sul mare basata (pure) su aerei europei, e non dipendere totalmente dagli Stati Uniti e dalle imprevedibili e perfino gravi problematiche sorte fra le due sponde dell’Atlantico. Problematiche durevoli e non mimetizzabili. Certo è che le due Marine interessate, ma in particolare quella inglese, pagano lo scotto dell’imprevidenza e della semplicioneria per avere rinunciato all’adozione del ponte angolato. Sta ai competenti organi valutare l’adozione del suddetto ponte angolato su queste unità già in linea, onde consentite l’ottimizzazione degli spazi per gli Eurofighter, aerei con decollo et atterraggio non corto, salvo gli adeguamenti da realizzare. Non si sottace la problematica relativa alle catapulte, che sono tuttora tecnologia esclusivamente suana.

Va altresì avviata una procedura urgente di sviluppo progettuale internazionale congiunto di una nuova portaerei a ponte angolato in grado di realizzare una prima forza di proiezione oceanica europea a difesa dei rifornimenti e dei traffici oceanici e dei mari del tutto autonoma da quella degli USA (e ad essa possibilmente complementare per eventuali finalità comuni NATO non aggressive) già dalla seconda metà degli anni trenta.

In linea affatto generale, una siffatta impresa, vitale per l’autonomia e la sovranità dei Paesi europei e dell’UE allargata (EUFRASIA), dovrebbe schierare la nuova forza oceanica basandosi sulle risorse prioritarie di Francia, con una seconda unità, Italia (con due nuove unità), Spagna e Germania con una unità ciascuna, per almeno sei portaerei medio-pesanti più quelle britanniche.

Le problematiche intra-mediterranee sollevano domande sul ruolo ambizioso e pericoloso, oltre ogni riserva di attenzione, espresso dal governo di Ankara per espressa volontà Erdogan. Egli infatti ha impresso, dopo gli esiziali errori consumati dall’Unione europea, un processo di innalzamento ed espansione di ‘pretese’ nel consesso internazionale che possono essere gravide di conseguenze spiacevoli. Infatti, facendo da spalla alla Cina, qui nel Mediterraneo ha posto rivendicazioni in violazione del su citato Trattato ONU di Montego Bay su mari ed oceani, istigando il governo di Algeri a seguirne le orme. Cosicché, tanto il Mediterraneo orientale quanto quello centro-occidentale sono diventati aree in cui si stanno addensando scenari di crisi che vengono a coinvolgere in primis, oltre a Grecia e Cipro, Siria, Egitto e Palestina (con l’annessa invasione ed egemonia cristallizata sionista), pure Italia e Spagna. Erdogan, dopo tutto ciò, non è rimasto con le mani in mano. Ha spinto l’avventurismo politico a dar via alla costruzione di una portaerei di oltre 60.000 tonn.

Nel contesto diagnostico e di indicazioni dello spazio politico-strategico autonomo dell’UE su accennato, una tal posizione risulta dissonante e difficilmente conciliabile. Operare una simmetria con la Germania e la portaerei DE-UE sarebbe allo stato delle cose un quid aleatorio. È essenziale che l’UE riveda e ponga ben tardivo rimedio ai suoi crassi e ingiustificabili errori, con cui ha consegnato l’Anatolia (cd.‘Turchia’) ad Erdogan e al suo partito accentuatamente clericale.

In riferimento all’adeguamento ed ampliamento dello strumento di difesa dei traffici oceanici e delle rotte di navigazione vitali per l’UE e il Regno Unito e la loro autonomia politica, è indispensabile che Francia e Regno Unito aumentino il numero dei sottomarini nucleari d’attacco e che Italia, Spagna, Germania, Olanda, Svezia procedano a tappe forzate all’avvio della costruzione dei primi esemplari entro quattro anni. Soluzioni industriali di larga comunanza devono essere imposte come obbligatorie a livello di concertazione politica, pure nel rispetto delle proporzioni, senza viete pretese francesi. Il Regno Unito dovrebbe inizare un non differibile processo di non dipendenza dalla tecnologia USA.

Per quanto attiene la difesa aerea e missilistica dell’Europa, il governo della Germania deve porre termine alla realizzazione di una rete missilistica basata sul contributo congiunto da parte degli USA e dell’entità criminale sionista. La sua politica industriale su questo settore va radicalmente rivisitata con estrema urgenza e, laddove possibile, integrata od accordata con quella esistente, realizzata da Francia, Italia e Regno Unito. La Germania deve porre termine al rifornimento di tecnologie e di armi ad #israelebombarda. Norma che deve essere applicata da tutti gli altri Stati dell’UE.

il futuro caccia da superiorità aerea anglo-italo-giapponese (fonte: Aviation report)

In campo aerospaziale, lo sviluppo dei missili lanciatori e dei missili da difesa anti ibm, nelle nuove versioni riutilizzabili quanto di maggiori caratteristiche e prestazioni, così come quello del comparto satellitare, dei rilevamenti e delle comunicazioni e di tutte le tecnologie collegate, può e deve avvenite soltanto grazie al cospicuo incremento degli investimenti monetari e alla loro razionalizzazione nelle procedure di selezione dei progetti e della potenziale crescita della ‘dualità’ d’impiego. Gli interessi delle industrie nazionali vanno accordate per mezzo di una maggiore e più equilibrata comunanza azionaria, e le co-partecipazioni azionarie US vanno assolutamente marginalizzate, salvo che nell’ambito delle ricerche spaziali pacifiche.  

L’EUROPA DELLA LIBERTÀ

#europeancommission e Governo.it, #Difesa, #Esteri, #MIMI, #MEF: ora basta davvero con i lacchè. Paletti chiari con #USAzion su tutto. Con voce chiara, basta #F35A, solo nuovi #Eurofighter e prodotti EU. E fine, fine di #israelebombarda

20 Aprile 2024 Domenico Cambareri Comunicazioni informali del Ministro Ombra degli Esteri e della Difesa dell’Unione Europea e degli Esteri, della Cultura Nazionale, della Difesa, della Funzione Pubblica dell’Italia Le due future versioni del nuovo caccia da difesa aerea di…

Giochi sempre più sporchi sulla pelle degli europei da respingere con fortissima decisione!

Il governo tedesco si è fatto ufficiale portavoce di una difesa aerea europea comune! Anziché aderire all’Aster, capovolge tutto. Alla faccia dei briganti dei trivi!

Per questa difesa aerea comune, il traditore governo dei pusillanimi e bancarottieri dell’economia tedesca offre tecnologia elettronica sviluppata congiuntamente da USA, De, e, a suo tempo, con partecipazione marginale IT. Con vettori, ovvero, missili a medio raggio USA #Patriot. E con missili a corto raggio e relativa tecnologia del criminale sionista #israelebombarda, con benaugurato rincalzo di missili antimissili a largo raggio sempre del criminale sionista israelebombarda…..

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